Primarie del Pd, è tutto un testa a testa tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein. Domenica 26 febbraio 2023, gli iscritti del partito decideranno il nuovo segretario dem. Ecco dove, quando e come si voterà.
Primarie del Pd, si vota per la segreteria del partito tra Bonaccini e Schlein
I sondaggi davano loro due in testa e così alla fine il nuovo segretario del Partito Democratico uscirà tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein. Intanto, il segretario uscente Enrico Letta è pronto a lasciare. “Da lunedì continuerò la mia vita normale, come ho sempre fatto”, le parole del dem lasciando ieri l’ambasciata ucraina. “Domenica si eleggerà il mio successore o la mia successora e ho voluto compiere questo mio ultimo gesto da segretario del Pd per testimoniare la coerenza della nostra linea”, ha aggiunto Letta.
“Se vinco, vado a piedi a San Luca”, queste sono state le parole in una intervista al Quotidiano Nazionale della candidata alla segreteria del Pd, Elly Schlein. “Bonaccini? È diverso da me, è il vecchio modello. Non basta più. Io corro per vincere e non mi interessano i ticket a tavolino con nessuno. Non serve più il Pd degli amministratori, è un Pd già visto. È una sfida tosta”, anche come donna: “Nel Pd troppo spesso le donne si sono sentite schiacciate. Oppure viste come un elemento che bisognava mettere da qualche parte. È finito il tempo di un partito patriarcale che dice alle donne dove devono stare”.
“La Sinistra deve far sognare, ma poi i sogni si devono tradurre in realtà per cambiare la qualità della vita dei cittadini e per questo io voglio una Sinistra che sia riformista e che torni a vincere nel Paese per poter cambiare le cose”, ha dichiarato Bonaccini nelle ultime ore delle Primarie. “Basta con la politica che pensa di vincere le elezioni andando in tv e rilasciando interviste, – ha evidenziato il governatore dell’Emilia Romagna – noi siamo qui per rilanciare il partito e dare così risposte concrete alla gente. Dico subito che se dovessi vincere queste primarie e diventare segretario, non ci sarà nessuna rottamazione dentro il partito. Occorre lavorare insieme e occorre ripartire dai territori. Per questo ho girato tutt’Italia per ascoltare la gente. Il giorno dopo chiederò di allestire banchetti, nelle piazze, davanti ai luoghi di lavoro, alle scuole per raccogliere le firme e presentare una legge di iniziativa popolare per il salario minimo garantito. È una vergogna che ci siano lavoratori sottopagati, non è degno di un Paese civile”.