ChatGpt, il software del momento, si scopre negazionista. “La Russia e il presidente Putin non hanno attaccato l’Ucraina”. A dirlo è il chatbot basato sull’intelligenza artificiale, secondo cui il 24 febbraio 2022 la guerra non è mai iniziata. “Mi dispiace – spiega la macchina -, non ho informazioni specifiche, perché sono addestrata fino al 2021”.
A segnalarlo è Filippo Poletti, autore del libro “Ucraina: grammatica dell’inferno”: in 240 pagine racconta il conflitto in corso con le testimonianze di alcuni dei 145 mila profughi arrivati in Italia e accolti da Progetto Arca. “Per comprendere il dramma ucraino – commenta il giornalista – serve l’intelligenza umana, capace di discernere le fonti e raccontare i fatti a partire dalle testimonianze dirette di chi ne sta pagando le conseguenze”.
Occhio alle fake news
“Il modello ChatGPT è stato addestrato fino al 2021, quindi conoscenza e informazioni più recenti potrebbero non essere disponibili”, specifica il robot progettato da OpenAI, la società statunitense co-fondata nel 2015 dall’imprenditore Elon Musk, dimessosi dal consiglio di amministrazione nel 2018.
“Gli algoritmi di apprendimento automatico – riflette Poletti – possono essere di aiuto per correggere ortograficamente e grammaticalmente i testi scritti di proprio pugno o per elaborarne di nuovi a partire da fonti già esistenti, previamente memorizzate dal chatbot. Nessun robot, tuttavia, può sostituire la mente e il cuore nel raccontare la guerra, ascoltando chi sta soffrendo come le tante donne ucraine che hanno dovuto abbondare la propria patria con i loro figli”.