Prima una toccata e fuga a Varsavia, poi l’approdo a Kiev. È iniziato con uno scalo in Polonia il viaggio di Giorgia Meloni che la porterà oggi a incontrare Volodymyr Zelensky nel tentativo di porre rimedio allo smacco del mancato bilaterale, annunciato in pompa magna da Palazzo Chigi ma che poi non si è concretizzato in occasione del tour del leader ucraino in Europa, e anche per mettere una pezza alle recenti sparate filoputiniane del suo alleato Silvio Berlusconi. Sembra incredibile eppure questa trasferta ‘in prima linea’ della premier italiana rischia di fare più rumore per lo scalo che ieri l’ha vista fermarsi a Varsavia che per ciò che dirà o farà a Kiev.
È iniziato con uno scalo in Polonia il viaggio del premier Meloni che la porterà oggi a Kiev a incontrare Zelensky
Questo perché nella capitale della Polonia la Meloni si è fermata per incontrare il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki (nella foto), poi il presidente polacco Andrzej Duda e, malgrado sembri improbabile riuscire a far incrociare le rispettive agende, farà un tentativo anche per un mini summit con il leader degli Stati Uniti Joe Biden che dopo il viaggio a Kiev ha fatto tappa a Varsavia.
Com’è facilmente intuibile quella in Polonia non è stata una tappa di cortesia per incontrare un caro alleato nell’Ue – con cui infatti sono state concordate diverse strategie tra cui quelle sulla gestioen dei flussi di migranti – ma soprattutto è il tentativo di dimostrare che l’Italia è allineata agli Stati Uniti ed è pronta a supportarne ogni decisione. Del resto che l’inquilino della Casa Bianca sarebbe passato a Varsavia era cosa nota e non può essere un caso che la Meloni, per il suo viaggio riparatore con Zelensky, abbia deciso di raggiungere la capitale polacca proprio in questo momento.
Roma ormai è più vicina a Washington che a Bruxelles
Un segnale che mostra come Roma sia ormai più vicina a Washington che a Bruxelles tanto che se Biden chiede, Meloni risponde. Ed è proprio quello che sta succedendo in queste ore dove la diplomazia italiana, ricevuto l’input da quella americana, si starebbe muovendo per nuovi invii di armi e soprattutto per sbloccare la pratica che presto o tardi porterà diversi Paesi Ue a fornire caccia da combattimento all’Ucraina.
“Lavoriamo per un’Europa della sussidiarietà”
In tal senso la strategia sarebbe quella di formare un gruppetto di Stati disposti a inviare velivoli a Kiev così da limitare eventuali ripercussioni e ritorsioni da parte della Russia. “Con Mateusz Morawiecki c’è anche un’amicizia personale, un’idea molto simile e compatibile su quello che debba essere l’Europa, vogliamo un gigante politico e non burocratico. Lavoriamo per un’Europa della sussidiarietà. E abbiamo posizioni molto compatibili sui temi della competitività e della immigrazione” ha esordito il presidente del Consiglio durante la conferenza al termine dell’incontro con l’omologo polacco.
“L’Ucraina può contare sull’Italia, ci siamo stati e ci saremo”
Poi parlando del conflitto, allineandosi completamente alle richieste di maggiori sforzi fatte da Biden, la Meloni spiega che “l’Italia è decisa al sostegno dell’Ucraina dall’inizio dell’invasione con il sostegno finanziario, militare e umanitario. L’Ucraina sa di poter contare su di noi a 360 gradi. L’Ucraina può contare sull’Italia, ci siamo stati e ci saremo”.
Poi, prima di concludere, un applauso alla “Polonia che è il confine morale e materiale dell’Occidente” un Paese a cui “noi come europei dobbiamo dire grazie per quello che sta facendo”. Ma risolta la pratica in Polonia con cui mostrarsi come il più fedele alleato degli Stati Uniti in Europa, a ore la Meloni è attesa a Kiev dove giocherà un’altra partita.
Qui, infatti, oltre a ribadire il supporto per controbattere l’invasione voluta da Vladimir Putin impegnandosi con ulteriori invii di armi, il presidente del Consiglio cercherà anche di aprire un canale diplomatico per evitare che Roma venga tagliata fuori dalla partita per la ricostruzione post bellica dell’Ucraina.
Il sospetto di Palazzo Chigi, infatti, è che il tema sia stato al centro del trilaterale all’Eliseo da cui è stata esclusa Roma ma a cui hanno preso parte Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Volodymyr Zelensky. Proprio per questo, secondo quanto riporta Repubblica, la leader di Fratelli d’Italia sarebbe intenzionata a proporre una conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina. Ma nel suo viaggio la Meloni, non si limiterà a questo.
Tralasciando la passerella in favore di telecamera che sicuramente la vedrà protagonista, il presidente del Consiglio vuole cogliere la palla al balzo anche per mettere a tacere le recenti polemiche – e i relativi imbarazzi – provocati dalla sparate del suo alleato di governo Berlusconi. Il Cavaliere, infatti, continua a ribadire l’insostenibile tesi secondo cui Putin sarebbe una vittima, additando Zelensky di essere colui che ha causato la guerra.
La telefonata con Biden
In tarda sera Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti Biden. “Il Presidente Usa – ha riferito Palazzo Chigi – ha chiamato Meloni appena rientrato in Polonia, dopo la visita a sorpresa a Kiev. I due leader hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all’Ucraina, compresa l’assistenza in materia di sicurezza, economica e umanitaria”.