Il Superbonus arriva al capolinea. Il lavoro di demolizione della misura che ha fatto da vòlano all’economia, cominciato dal governo Draghi, viene portato a compimento dall’esecutivo Meloni, che non a caso ha come ministro dell’Economia un draghiano di ferro come Giancarlo Giorgetti.
Il Superbonus arriva al capolinea. Stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito. Sarà possibile solo la detrazione d’imposta
La mossa del governo è il decreto in materia di cessioni dei crediti di imposta relativi agli interventi fiscali. Due soli articoli, ma con misure d’impatto. Innanzitutto, lo stop totale a sconto in fattura e cessione del credito: d’ora in avanti per i nuovi interventi edilizi (non quelli già avviati) resta solo la strada della detrazione d’imposta.
Arriva anche il divieto per le pubbliche amministrazioni ad acquistare crediti derivanti dai bonus edilizi. Così, va all’attacco l’Ance, il governo affossa famiglie e imprese. Il decreto affronta anche il nodo della responsabilità solidale dei cessionari. Che viene esclusa per chi è in possesso di tutta la documentazione relativa alle opere.
Ora l’urgenza è “riattivare la possibilità per gli intermediari nell’acquisto di questi crediti” rimasti incagliati, sottolinea Giorgetti, spiegando che nel mirino non c’è il superbonus, ma la cessione dei crediti d’imposta: una montagna da “110 miliardi”, che deve essere gestita. Di qui l’appello alle banche per un’azione di sistema per coprire questo “bucone”.
Per lunedì è in calendario un incontro a Palazzo Chigi con le associazioni di categoria. Non ci sta il M5S, padre della misura. “È un colpo letale del governo all’edilizia”, dice Giuseppe Conte. “Qui si gioca sulla pelle di lavoratori e famiglie e si mette a repentaglio il futuro di almeno 25 mila aziende dell’edilizia, 130 mila posti di lavoro”.