Manca ancora il voto dei circoli di Lazio e Lombardia – per i quali è stata concessa un proroga fino a domenica prossima per via della concomitanza con le Regionali – ma a giocarsi il 26 febbraio, ai gazebo, la guida del Pd saranno Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Sono fuori Gianni Cuperlo e Paola De Micheli.
Il governatore emiliano Bonaccini in vantaggio di oltre 20 punti. Sfiderà la Schlein al ballottaggio nei gazebo il 26 febbraio
Intanto ad aggiudicarsi il primo round per la segreteria dem è il presidente della Regione Emilia-Romagna che si impone sulla Schlein con oltre venti punti di vantaggio. La Commissione nazionale per il congresso del Pd ha reso noti ieri i dati provenienti dalle commissioni provinciali dei congressi di circolo che si sono svolti dal 3 al 12 febbraio. Hanno espresso la loro preferenza 127.289 votanti.
I risultati vedono Bonaccini con 68.950 voti al 54,35%, Schlein con 42.758 voti al 33,70%, Cuperlo con 9.469 voti al 7,46%, De Micheli con 5.697 voti al 4,49%. “Uno scarto di venti punti in Italia, trenta o qualcosa in più a livello regionale sono risultati davvero significativi. Ringrazio per questo grande consenso che è arrivato: tra l’altro hanno votato più di 100.00 persone e mancano ancora il Lazio e la Lombardia”, commenta Bonaccini.
E ora, complice il risultato delle urne nel Lazio e nella Lombardia che hanno decretato una sonora sconfitta del centrosinistra, tra i due sfidanti – Bonaccini e Schlein – è gara a prendere le distanze dai dirigenti Pd, accusati dell’insuccesso delle politiche di settembre prima e di quello delle Regionali oggi. Tra i due partano le recriminazioni incrociate su chi è più vicino all’attuale establishment dem. Se la Schlein rivendica di essere l’unica in campo ad essere estranea a questo, dalle parti di Bonaccini si sostiene esattamente il contrario.
“La candidatura di Elly Schlein è stata voluta ed è fortemente sostenuta, tra gli altri, da Bettini, Franceschini, Orlando, Boccia, Provenzano, Zingaretti, ovvero tutti coloro che ci hanno portato a questi ultimi disastri elettorali e che si vogliono contrapporre al progetto di rinnovamento rappresentato da Stefano Bonaccini”, dichiara la consigliera regionale Valentina Mercanti, candidata alla segreteria regionale toscana del Pd.
Replica a stretto giro Marco Furfaro, portavoce nazionale della mozione Schlein: “Bonaccini dice che è tempo di cambiare tutto? Ha totalmente ragione. Non si vede tante volte un dirigente politico ammettere che la storia di cui ha fatto parte vada cambiata. Non so se ha deciso di fare un passo indietro, però spero che sia conseguente e voti per Elly alle primarie”.
E ancora: “Stefano è navigato politico. È presidente di regione da 8 anni, è stato uno degli esponenti più valorizzati da Matteo Renzi, essendo il suo responsabile enti locali in segreteria nazionale, ha fatto per anni il segretario regionale, è stato a lungo presidente della Conferenza regioni. Ora è sostenuto da tutti quelli che hanno guidato il partito alle ultime elezioni politiche”. E soprattutto parlano i due diretti interessati.
“La sconfitta in Lazio e Lombardia è netta, malgrado gli sforzi generosi dei nostri candidati e di chi si è speso per la campagna. Ora bisogna cambiare per davvero, nella visione, nei volti e nel metodo. Solo così si potrà ricostruire un campo progressista e tornare a vincere insieme”, dice la Schlein. “Io mi candido per un cambio di fase e di gruppo dirigente perché veniamo da troppe sconfitte”, ribatte Bonaccini. La Schlein punta a ribaltare ai gazebo l’esito del voto nei circoli, Bonaccini è convinto che i gazebo lo confermeranno. La sfida è aperta e da qui al 26 febbraio tra i due schieramenti in campo si prevedono colpi bassi.