Dopo due legislature di governo, il Lazio cambia colore e passa al Centrodestra. Un risultato che non sorprende nessuno perché favorito da una sterminata serie di fattori, primo fra tutti il fatto che – ormai da mesi – è evidente come in Italia spiri un vento di destra.
Dal crollo di Lega e Forza Italia al caso Rampelli. Malgrado la vittoria nel Lazio sale la tensione tra la Meloni e gli alleati
Per non parlare delle divisioni del Centrosinistra che hanno spinto Francesco Rocca (nella foto con Rocca, ndr), l’ex presidente della Croce rossa italiana scelto come candidato governatore nel Lazio da Giorgia Meloni in persona, a una vittoria quasi scontata. Ma non è tutto oro quel che luccica. Già perché anche una vittoria chiara e netta come questa può nascondere insidie e creare frizioni che rischiano di deflagrare in uno scontro aperto dove la posta in palio sono i rapporti di forza all’interno della coalizione.
Sebbene per il Centrodestra ad essere decisivo è il risultato in Lombardia, ossia nell’ex fortino del Carroccio, non si può negare che anche la partita per la Pisana sia importante. Questo perché nel Lazio è noto da tempo che Fratelli d’Italia è il motore della coalizione, cosa che ci è stata confermata in lungo e largo dai sondaggi di questi mesi, e per questo Matteo Salvini e Silvio Berlusconi speravano di limitare i danni riuscendo a strappare qualche voto percentuale ai meloniani.
Un risultato che, però, alla luce dei fatti non c’è stato. Anzi la Meloni ha dimostrato ancora una volta di essere lei la locomotrice – al momento inarrestabile – del Centrodestra. Il problema, semmai, è che il suo ennesimo trionfo elettorale può rendere ancor più tesi i rapporti con gli alleati di governo che sono ormai ridotti all’irrilevanza, tanto a livello nazionale quanto nella regione Lazio, e che dovranno per forza di cose cercare di rimontare qualche punto percentuale onde evitare di essere cannibalizzati da Fratelli d’Italia.
Perché se c’è una cosa che le ultime elezioni ci hanno insegnato, incluse le politiche di settembre, è che i voti di coalizione sono rimasti pressoché invariati rispetto agli anni scorsi – aspetto questo davvero allarmante – e l’unica dinamica che si è affermata è quella di un vero e proprio travaso tra i partiti del Centrodestra, tutto a vantaggio esclusivo di Giorgia Meloni.
Guardando la situazione del Lazio in dettaglio, non può che passare inosservato che qui la leader di Fratelli d’Italia ha un’incognita – o forse addirittura un problema – in più. Questo perché l’affermazione di Rocca non può che essere avvenuta anche grazie all’appoggio dell’ala del partito che fa riferimento al vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli.
Anzi è indubbio che proprio quest’ultimo in Regione sia uno dei volti di Fratelli d’Italia più riconoscibili e riconosciuti, tanto che lo stesso si era proposto come possibile candidato a governatore. Una proposta che, è bene ricordarlo, secondo diversi retroscena era stata bloccata proprio dalla Meloni che alla fine della fiera aveva deciso di puntare tutto su Rocca, scatenando il dispiacere di Rampelli che il 21 dicembre aveva così commentato: “Sono stato candidato per tre ore nel 2013, per tre ore nel 2016 e un po’ di più nel 2018. Poi nel 2021, quando fu scelto Michetti, beh il mio nome l’avete fatto voi… Sono un incandidabile permanente”.
Malumore che di certo non sarà svanito alla luce del risultato di ieri che, a differenza delle elezioni del 2016 e del 2018, gli avrebbe consegnato le chiavi della Pisana. Eppure Rampelli in queste ore sembra deciso a non fare polemiche e infatti poco dopo i primi exit poll si era limitato a dire che “se il risultato fosse confermato sopra il 50% sarebbe clamoroso”, spiegando che ad ogni modo “fa male che l’affluenza alle urne sia stata molto molto bassa. Lavoreremo per ricostruire una relazione tra cittadini e istituzioni. I risultati, se venissero confermati, confermano che abbiamo scelto la persona giusta”.
Non meno problematica la situazione per il Carroccio. Salvini, come noto, da anni lancia la sua opa per conquistare la Capitale e la Regione. Quando lo ha fatto in prima persona e da leader del Centrodestra, la sorte non gli ha mai sorriso. Tanto per intenderci nelle precedenti regionali a trionfare era stato Nicola Zingaretti e la Lega – all’epoca dei fatti ancora con il vento in poppa – non era riuscita nemmeno a superare Fratelli d’Italia. Questa volta la coalizione a trazione FdI, è riuscita a riconquistare la regione e, al contempo, ad affermarsi come il primo partito in Regione.
Può sembrare qualcosa di scontato ma il dato, l’ennesimo flop del Capitano, deve far riflettere perché potrebbe avvicinare una resa dei conti nel partito con la possibile lotta per il potere sia a livello nazionale che nel Lazio. Che fosse una partita ‘per la vita’ lo lascia pensare anche il fatto che la Lega romana ieri mattina, ossia quando erano ancora in corso le operazioni di voto, sui social decideva di rompere il silenzio elettorale lanciando un invito a presentarsi alle urne: “Se non voti aiuti la sinistra a vincere nel Lazio. Hai tempo fino alle 16, vai a votare e scegli la Lega per sostenere Francesco Rocca”.
Evidentemente il timore, poi confermato dai fatti, era di una forte astensione e quindi di vedere tramontare ogni sogno di gloria per il Carroccio. Ma queste elezioni sono state un disastro anche s soprattutto per Forza Italia che sembra ormai sempre più alla deriva. Proprio per questo già si rumoreggia di possibili cambi di casacca con diversi esponenti del partito che, qualora non dovessero esserci cambi di passo, sarebbero pronti a un passaggio in Fratelli d’Italia.