Poco importa che l’Europa ci indichi una strada differente, quando c’è da difendere i privilegi esistenti di corporazioni, fonti di consenso elettorale, il governo Meloni non si tira mai indietro. È questo il caso dei balneari, categoria da sempre difesa dai partiti di destra, a scapito di consumatori e cittadini, a danno dell’efficienza dei servizi e persino dell’erario.
Governo sdraiato sui balneari. Slittano le gare per le concessioni. La proposta è di FI ma ha il sostegno degli alleati
Si va verso la proroga di un anno della messa a gara delle concessioni. La misura è contenuta in un emendamento al Milleproroghe presentato da Forza Italia che andrebbe a integrare quello dei relatori che concede più tempo, fino a luglio, per l’esercizio della delega prevista dal disegno di legge Concorrenza sulla mappatura delle concessioni e prevede il divieto di procedere a bandi in attesa dei decreti attuativi sul riordino della disciplina in materia, che vanno emanati comunque entro febbraio.
La destra, se l’emendamento di FI venisse approvato così come sembra, si piegherebbe così ancora una volta alle richieste della lobby dei balneari, benché questo vada, come dicevamo all’inizio, contro lo spirito del Pnrr e le indicazioni dell’Europa.
Il rischio di infrazione da parte di Bruxelles è alto
Eppure appena qualche settimana fa da Bruxelles è arrivato un primo altolà al Portogallo. Secondo la Commissione europea, un diritto preferenziale a favore degli operatori storici come quello accordato da Lisbona penalizzerebbe e dissuaderebbe le imprese situate in altri Stati membri dal fornire servizi balneari in Portogallo.
“Sui balneari andiamo verso l’ennesima presa in giro di un settore che viene solleticato con l’ennesima proroga delle concessioni, ma senza soluzione alcuna per il futuro e con un alto rischio di procedura di infrazione europea”, dichiara la senatrice M5S, Mariolina Castellone.