Si è dimesso ufficialmente il ministro della Difesa di Kiev Oleksiy Reznikov. La decisione è stata presa dopo settimane in cui si è assistito alla rimozione di numerosi funzionari del ministero accusati di corruzione. In questo contesto, mentre lo spettro della corruzione si allarga a macchia d’olio travolgendo l’intero dicastero, anche il titolare della Difesa –ministero cruciale per la guerra – sarà sostituito.
Il ministro della Difesa di Kiev si è dimesso. Oleksiy Reznikov lascia l’incarico di Governo
Le voci sulle dimissioni di Reznikov si rincorrevano da giorni tra il pressing di Stati Uniti e Unione europea e la titubanza di Kiev che, in un primo momento, aveva accolto la richiesta di rimuovere il politico ucraino dalla Difesa per poi cambiare idea. Pare, tuttavia, che le richieste degli alleati abbiano infine avuto la meglio e le dimissioni sono state rassegnate nella giornata di oggi, 7 febbraio.
“Manteniamo la posizione. Grazie a tutti per il supporto e per le critiche costruttive”, ha scritto Reznikov sul suo profilo Twitter dopo aver rinunciato all’incarico di Governo. “Traiamo le conclusioni. Continuiamo le riforme. Anche durante la guerra. Stiamo rafforzando la difesa e lavorando per la vittoria. Gloria all’Ucraina!”.
Intanto, il parlamento ucraino ha nominato come titolare degli Interni Igor Klymenko, ministro ad interim dopo la morte di Denis Monastyrskui, deceduto in un tragico incidente aereo lo scorso 18 gennaio.
Mosca accusa l’Ucraina di avviarsi verso un’escalation imprevedibile
Mentre il Governo di Kiev va incontro a importanti cambiamenti, la guerra in Ucraina non accenna a placarsi e si avvia verso “un’escalation imprevedibile”. A dichiararlo è stato il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu che ha accusato gli Usa e gli alleati di Zelensky di voler prolungare all’infinito il conflitto continuando a fornire armi a Kiev e “invitando apertamente l’Ucraina a impadronirsi dei nostri territori”. Di contro, il Financial Times ha citato una fonte delle forze armate ucraine secondo la quale Mosca è pronta a sferrare una nuova offensiva su larga scala che verrà lanciata “entro i prossimi 10 giorni”, stando a quelli che sono stati descritti come “dati di intelligence molto affidabili”. “L’offensiva potrebbe partire dalle città di Kremennaya e Lyman dove l’esercito russo sta concentrando molte delle sue risorse militari” e dove sono già in atto combattimenti.
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, nel frattempo, ha lanciato un allarme sul rischio di estensione della guerra e ha ribadito che il rischio di un conflitto nucleare “non è così alto da decenni”.