Dall’ultimo rapporto sulla corruzione, stilato da Transparency International, l’Italia smette di migliorare e resta piantata al 41esimo posto su 180. Guardando ai Paesi dell’Ue, invece, ci classifichiamo al 17° posto. Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo M5S in Senato, può commentare questi dati?
“Veniamo da un trend positivo negli anni precedenti e questo ci dice che bisogna andare avanti con ancora maggiore determinazione nel contrasto alle mafie e alla corruzione, due facce della stessa medaglia, e a ogni condotta criminale che inquina la società, l’economia e la Pubblica Amministrazione”.
Soltanto un anno fa nella lotta alla corruzione eravamo migliorati di ben dieci posizioni. Un rallentamento brusco che sarebbe dettato dalla “volatilità politica e dalle elezioni anticipate” ma anche dalla mancata “regolamentazione del lobbying e del conflitto di interessi”. Come mai non riusciamo a normare questi due fenomeni?
“Perché c’è una sola forza politica che si batte per approvare queste leggi: il Movimento 5 Stelle. Conosciamo la storia delle leggi sul conflitto d’interessi nel corso della seconda repubblica, il pieno coinvolgimento della destra berlusconiana e le debolezze di certa sinistra. Per noi sono due temi decisivi per il progresso del nostro Paese, tanto più negli anni in cui dobbiamo spendere in piena trasparenza i fondi del Pnrr”.
Parlando del miglioramento registrato l’anno scorso, l’associazione sostiene che ciò è stato possibile grazie “alle misure anticorruzione adottate nell’ultimo decennio”, in particolare il nuovo codice appalti e la Spazzacorrotti dell’ex ministro Bonafede. Ci può spiegare perché quest’ultimo strumento è tanto importante?
“Perché ha messo al centro della legislazione i reati contro la Pa, stabilendo che i condannati per quei delitti devono sottostare al regime ostativo ai benefici penitenziari, allo scopo di incoraggiare la loro collaborazione con la giustizia. Purtroppo il governo Meloni e la maggioranza hanno cancellato questa misura, una scelta veramente incredibile. Inoltre, quella legge ha esteso l’uso del trojan proprio ai reati contro la Pa. Inutile dire che Forza Italia ha già presentato un ddl per eliminare questa disposizione. Queste sono solo alcune misure previste dalla Spazzacorrotti”.
Eppure nel governo Meloni si fa a gara nel dire che la Spazzacorrotti è sbagliata e che deve essere del tutto abbandonata. Perché tanto astio verso uno strumento che ha dimostrato di funzionare così bene?
“Perché hanno una visione opposta alla nostra, vogliono garantire indulgenza verso il malaffare dei colletti bianchi. Invece, fanno la voce grossa con chi organizza un rave party, creando un nuovo reato apposito per perseguire comportamenti che già potevano essere contrastati con la normativa precedente. Nello stesso tempo si sono affrettati a dichiarare guerra alle intercettazioni, ai reati di corruzione, abuso d’ufficio e traffico d’influenze. E’ chiaro che tipo di società hanno in mente”.
Il governo ha anche detto di voler mettere mano alla norma che disciplina il reato di abuso d’ufficio. Le sembra una buona idea?
“No, l’ultimo intervento su quella norma è stato fatto dal governo Conte II e ha dato al reato maggiore determinatezza e tassatività. Mi pare evidente che siamo sempre all’interno di quella controriforma del ministro Nordio che ha una visione pericolosa della legalità, dell’effetto deterrenza, del diritto dei cittadini ad avere giustizia e di come deve funzionare l’economia”.
Davanti ai dati di Transparency International e alle mosse fin qui viste da parte del governo Meloni nella lotta alla corruzione, la quale sembra segnare un netto stop, è preoccupata in vista della gestione dei fondi del Pnrr?
“Come non esserlo? In questa fase l’Italia avrebbe bisogno di rafforzare i suoi anticorpi contro la corruzione. L’Europa ci ha concesso quei soldi anche grazie ai progressi normativi compiuti negli ultimi anni. Chi si nasconde dietro lo slogan ‘ce lo chiede l’Europa’ per sostenere controriforme della Giustizia, ad esempio per quanto riguarda la prescrizione e la procedibilità di alcuni reati di grande allarme sociale, dice il falso. L’Europa ci chiede una giustizia più efficiente e veloce, non di negare il diritto ad avere giustizia. E il mezzo per raggiungere quell’obiettivo sono gli investimenti in risorse umane e materiali, quello che aveva iniziato a fare il M5S al governo nella scorsa legislatura, mentre il governo attuale sembra occupato solo a depotenziare gli strumenti investigativi e a delegittimare i magistrati”.