Dai piani alti di Viale Mazzini giurano che non ne sapevano nulla. Si fatica a crederci, ma le voci a riguardo sono insistenti. Fatto sta che, se prima i membri del Cda e l’amministratore delegato Carlo Fuortes potevano dire di non sapere niente, adesso non ci si può più girare dall’altra parte. Ed è anche e soprattutto per questo che, secondo quanto risulta al nostro giornale, lunedì il Cda della Rai si riunirà per affrontare anche il tema dell’ospitata di Volodymyr Zelensky al Festival di Sanremo.
Lunedì il Cda della Rai si riunirà per affrontare il tema della discussa ospitata di Volodymyr Zelensky al Festival di Sanremo
Un’ospitate certamente particolare dato che nulla c’entra con l’intrattenimento e soprattutto visto il clima certamente non disteso di questi giorni. Non si può non sottolineare, tanto per dire, che il Festival va in onda in mondovisione e dunque potenzialmente tutti potranno vedere il presidente ucraino intervistato da Amadeus.
Senza dimenticare che siamo nel pieno di giorni delicati e anche controversi per via della decisione dei Paesi occidentali di inviare adesso anche carri armati a Kiev, cosa che per più di qualcuno è il preludio a una nuova fase – molto più pericolosa – del conflitto. Di tutti questi temi si parlerà il 30 gennaio a Viale Mazzini, dato che – sempre secondo quanto accertato dal nostro giornale – più di un consigliere ha intenzione di sollevare il caso.
Per carità: sia chiaro che il Consiglio di amministrazione non era tenuto formalmente a sapere i dettagli degli ospiti per il Festival, almeno formalmente. Nel corso della riunione, però, ci si chiederà anche chi ovviamente ha deciso di pensare a Zelensky senza informare i piani alti, visto la delicatezza dell’ospite e dell’argomento.
A spingere l’intervista sarebbe stato Bruno Vespa con l’avallo del conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo
Secondo le ricostruzione circolate in questi giorni pare che a spingere l’intervista sia stato Bruno Vespa con l’avallo ovviamente del conduttore e direttore artistico. I ben informati scommettono che a conoscere i contorni della vicenda sia anche Lucio Presta, agente di Amadeus con cui lo stesso presentatore è solito confrontarsi spesso e volentieri. È difficile poi che nulla sapesse il responsabile de facto del programma, ovvero il direttore del prime time Stefano Coletta.
Tutti ragionamenti che ovviamente si faranno nel corso della riunione, che sarà finalizzata a comprendere se è il caso di andare avanti su Zelensky oppure provare a rinunciare all’intervista. Quel che pare, tuttavia, è che ormai – specie dopo l’avventato annuncio di Vespa da Mara Venier – sia troppo tardi per tornare indietro. Quello che si mormora a Viale Mazzini è che ormai il dado è tratto. Se si volesse tornare indietro, ci si esporrebbe troppo agli attacchi di chiunque, a cominciare dallo stesso Zelensky con l’inevitabile figuraccia che tutto questo comporterebbe sul panorama internazionale.
D’altro canto il servizio pubblico, come noto, non può non tener conto anche degli umori della politica interna. E sul fronte italiano, l’unica che potrebbe guadagnarci dall’ospitata è proprio Giorgia Meloni. Perché se c’è un argomento che riesce a mettere d’accordo Carlo Calenda e Giuseppe Conte e Beppe Grillo, Matteo Salvini e Alessandro Di Battista, è proprio il parere contrario all’intervento di Zelensky in un contesto decisamente “stonato” per restare in campo canoro.
Ma pure Vittorio Feltri e Vauro Senesi, Carlo Freccero e Fabio Volo, Massimo Giannini, Mario Giordano e Moni Ovadia hanno chiaramente detto di essere contrari. Sarebbe stato senz’altro, questo, un argomento da affrontare in Commissione Vigilanza Rai. Peccato che i membri, incredibilmente, non siano stati ancora nominati.