Dopo gli esposti delle organizzazioni a tutela dei consumatori, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per indagare sulla possibile speculazione che ha fatto schizzare il prezzo dei carburanti. La maxi inchiesta, i cui accertamenti sono affidati alla Guardia di Finanza, mira a verificare cosa abbia causato gli aumenti e individuare le eventuali responsabilità.
Quel che è certo è che da inizio anno, ossia da quando il governo di Giorgia Meloni ha cancellato lo sconto sulle accise deciso dall’ex premier Mario Draghi, i prezzi dei carburanti hanno iniziato a crescere senza controllo. Critica la situazione nelle autostrade dove il diesel ha raggiunto i 2,5 euro a litro. Non va meglio nelle isole per via delle difficoltà di approvvigionamento e nelle grandi metropoli.
Sui carburanti il governo gioca in difesa
“Abbiamo coordinato una duplice azione per stroncare la speculazione. Il ministro dell’economia Giorgetti con la Guardia di Finanza che ha gli strumenti più efficaci” ha spiegato il ministro dell’Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista al Corriere della Sera.
“Avevo già chiesto nelle scorse settimane a Mr Prezzi un costante monitoraggio con la collaborazione della Guardia di Finanza per realizzare un modello di controllo più efficiente ed evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione, come sembra siano emersi in alcuni casi eclatanti e non giustificabili in questi giorni” spiega ancora Urso.
Movimento all’attacco di Meloni
“A chi ha inutilmente cercato di affossare il M5S quando era in maggioranza, ricordo che al Governo adesso c’è Giorgia Meloni, che tanto si era prodigata nel parlare dell’eliminazione delle accise e nel denigrare il presidente Conte soprattutto su questo argomento” lo scrive in una nota il vicepresidente M5S della commissione Finanze alla Camera dei Deputati, Giorgio Lovecchio.
“Al netto dell’aumento (e non della soppressione, tanto decantata in campagna elettorale) delle accise deciso proprio dall’attuale esecutivo”, “i distributori di tutta Italia sembra non rispondere all’andamento delle quotazioni petrolifere e mi auguro che si possa fare chiarezza in tempi brevissimi” insiste Lovecchio secondo cui questa è la prova che “Meloni e Salvini stanno prendendo in giro gli italiani, sempre più in ginocchio”.
Associazioni contro il governo
“La reintroduzione delle accise sul prezzo dei carburanti è un grave errore. Una scelta che incide negativamente sulle tasche dei consumatori ed in maniera doppia sui gestori degli impianti”. A dirlo è Francesca Costa, presidente di Faib Confesercenti Sicilia, la Federazione autonoma impianti benzinai.
Da un sondaggio realizzato dall’Associazione in Sicilia, infatti, l’aumento dei costi della benzina e soprattutto del diesel che ha toccato i 2 euro al litro, hanno determinato un calo nelle erogazioni e nella quantità di carburante venduto pari a circa il 25 per cento.
“Le accise sulla benzina erano state eliminate durante uno dei periodi più drammatici che abbiamo dovuto affrontare, la pandemia. Reintrodurle adesso che ci troviamo in un altro periodo di forte crisi per l’impennata dell’inflazione e per l’aumento dei prezzi di carburanti e materie prime per via della guerra, crediamo sia stato un errore gravissimo” conclude Costa.