Aspettarsi la verità dai politici è da ingenui, ma la collezione di bugie tirata fuori dalla Presidente del Consiglio Meloni nella conferenza stampa di fine anno è da guinness dei primati. Si era partiti con la fiducia negli alleati, quando tutti abbiamo visto le frizioni pure nella Manovra appena approvata. Al punto che Calenda e Renzi sono già più di una ruota di scorta, e possono smontare leggi fondamentali come la Spazzacorotti.
La collezione di bugie tirata fuori dal premier Meloni nella conferenza stampa di fine anno è da guinness dei primati
Si è passati quindi ai poveri, che a sentire la premier sono stati tutelati, seppure tra qualche mese non avranno più neanche il Reddito di cittadinanza. Chi è disoccupato – ha detto il capo del governo – non deve aspettare il lavoro dei sogni, come se milioni di persone non facciano già qualunque cosa per sbarcare il lunario, e le migliaia di affamati in fila alla Caritas non accettassero di lavare le scale e ogni altra mansione umile per pochi spiccioli.
“Nella Legge di bilancio non ci sono condoni” è però la sparata più surreale, visto il vanto che si fa dello stralcio sulle cartelle esattoriali. E si continua col Movimento Sociale Italiano, partito così democratico da essere stato considerato impresentabile dai suoi stessi vertici, che infatti lo trasformarono in altro nella svolta di Fiuggi.
E che dire della Manovra definita di destra, dopo la guerra all’Europa e ai mercati, a cui si è adeguata immediatamente? E della fine del “liberi tutti” sul Covid, proprio mentre si rimettono i tamponi obbligatori negli aeroporti? Quella di Giorgia, insomma, è stata una sfilza di balle. Con una sola cosa autentica: la sua faccia di bronzo.