Da un lato il più che scontato – quanto goffo – tentativo delle destre di rivendicare la bontà della Manovra, dall’altro le opposizioni che l’hanno letteralmente demolita.
Oggi si chiude, con la fiducia anche al Senato, la Manovra della Meloni. Una mazzata per i più poveri, e niente o quasi per tutti gli altri
Poi, per rispettare in toto quanto anticipato martedì, l’annuncio del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, di porre la fiducia sulla legge di bilancio, con il voto già fissato per questa mattina. Insomma tutto è andato come da pronostico nella discussione a Palazzo Madama, chiesta e ottenuta con non poca difficoltà – quasi fosse un piacere e non un dovere – dalle opposizioni.
Cottarelli: “Finirà nei manuali su come non fare una legge di Bilancio”
“Questa manovra finirà nei manuali su come non fare una legge di Bilancio” ha spiegato il senatore del Pd, Carlo Cottarelli. Proprio il dem è risultato tra i più critici nei confronti di una manovra per la quale “mi sarei aspettato che il ministro dell’Economia convocasse i migliori esperti per avere in legge di Bilancio delle soluzioni sulla lotta all’evasione fiscale, come si era fatto in passato” ma niente.
“Noi non pensiamo che la pressione fiscale vada aumentata ma va distribuita più equamente” ma “in questa manovra non ho trovato niente su questo, anzi, c’è una parte molto corposa su come dare vantaggi a chi le tasse non le paga” conclude Cottarelli.
La vicepresidente M5S in Senato, Castellone: “Questo governo fa tornare l’Austerity”
Dura anche Mariolina Castellone, vicepresidente M5S del Senato, convinta che questo testo fa “il contrario di ciò che dovrebbe fare” perché “toglie ai più deboli” per dare ai più ricchi. Secondo la pentastellata “in questa legge di bilancio, che volete proporre come nuova, la ricetta è sempre la stessa, quella dei governi di Centrodestra che tagliano la spesa pubblica: scuola, sanità, cultura, istruzione, università e ricerca”.
“Per coprire questo stato di cose, evidente a tutti, avete provato a dare la colpa ai giovani che dovrebbero accontentarsi di fare un lavoro che non è quello dei propri sogni” attacca la Castellone. Una manovra che sembra non convincere proprio nessuno.
Monti ha parlato di una legge di Bilancio con aspetti “in chiaroscuro”
Perfino il senatore a vita Mario Monti, preannunciando che si asterrà, ha parlato di una legge di Bilancio con aspetti “in chiaroscuro” dove le note positive riguardano “l’intendimento verso la prudenza finanziaria” mentre quelle negative attengono “la fiscalità e il futuro dell’economia”.
Ad esprimere critiche ci ha pensato anche Mariastella Gelmini, vicesegretario di Azione, secondo cui “la legge di Bilancio è arrivata al Senato senza che sia stato conferito il mandato al relatore. E questo per i tempi troppo stretti con cui la Commissione Bilancio ha dovuto affrontare l’esame della Manovra”. “Il Senato è stato ridotto a mero passacarte”, spiega Gelmini, in quanto “si va verso una fiducia blindatissima, con buona pace del rispetto del Parlamento”. Proprio quel rispetto che, almeno a parole, Giorgia Meloni diceva di voler preservare.
Che la manovra sia tutt’altro che perfetta sembrano saperlo perfino gli esponenti della maggioranza. “Siamo soddisfatti della Manovra e dei tempi ristretti con cui siamo riusciti ad avere un confronto parlamentare” ha spiegato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri a Tgcom24. L’azzurro ha poi aggiunto, quasi a volersi convincere della bontà della legge di Bilancio, che in ogni caso “c’è ancora molto da fare ma la Manovra contiene molte misure apprezzabili”.
Soddisfatto anche Raffaele Speranzon, vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia al Senato, secondo cui “c’è grandissima soddisfazione” per “una Manovra imponente che finalmente mette le famiglie e le imprese italiane nelle condizioni di puntare alla crescita e di avere una redistribuzione più equa delle risorse”. Il tutto “fatto in tempi record, nonostante il tentativo ostruzionistico delle opposizioni. Le accuse di aver negato il dibattito parlamentare sono surreali: siamo noi ad aver dato all’opposizione maggior tempo per poter leggere il testo e dibatterne in Aula” ha spiegato Speranzon.
Peccato che soltanto il giorno prima la maggioranza avesse provato il blitz, bloccato proprio dalle opposizioni occupando la Commissione Bilancio, per far saltare il dibattito in Aula e andare direttamente all’approvazione che sarebbe dovuta avvenire già ieri sera.