Doveva tornare a splendere come non succedeva da tempo e invece la Capitale sembra una discarica a cielo aperto con i rifiuti che spuntano ovunque. Tra il progetto del termovalorizzatore che non decolla, la spazzatura che dopo tre giorni di festa sta letteralmente invadendo strade e marciapiedi, il sindaco Roberto Gualtieri sembra non essere riuscito a imprimere un cambio di passo alla città.
Cosa ancor più grave è che ogni ricetta innovativa prova a lanciare, come l’inceneritore, oppure che mette concretamente in campo, come i maxi cassonetti, si rivela un flop epocale.
Il flop dei maxi cassonetti
In un mondo alla rovescia dove si viaggia a vele spiegate verso un futuro più green, fatto di raccolta differenziata e magari servizi di ritiro immondizia porta a porta, Roma torna a essere la pecora nera che lavora a soluzioni che sembrano uscite da un film distopico.
Un caso su tutti è quanto sta accadendo a Tor Bella Monaca dove è stato lanciato quello che sembra essere un progetto pilota per sostituire i tradizionali cassonetti con mastodontici cassoni rossi in metallo, dotati di una capienza “sei volte maggiore di quelli normali”.
Sebbene nessuno voglia ammetterlo si tratta sostanzialmente di mini discariche di prossimità che dovrebbero alleviare la situazione nei quartieri più disagiati ma che, stando a quanto denunciano i residenti della zona, si sono rivelati un totale e completo flop, reso ancor più evidente dopo queste festività natalizie.
Già perché malgrado la capienza spropositata, alla fine si sono riempiti e i residenti non hanno potuto fare molto altro che lasciare in terra sacchi di immondizia e pacchi da regalo. Insomma se il risultato era quello di evitare di imbattersi in scene da incubo, allora è evidente che il progetto è già fallito.
L’emergenza rifiuti continua
Del resto appare evidente che la raccolta del pattume non può funzionare in assenza di impianti cittadini e regionali che possano accogliere e trattare l’immondizia. Così la Capitale e il Lazio, incapaci di gestire da soli il problema, sono costretti a rivolgersi ad altri – spesso all’estero – con il rischio che meteo avverso, scioperi o altri imprevisti, possano mandare ko l’intero ciclo dei rifiuti.
Proprio quello che è accaduto in questi giorni e che si sta risolvendo soltanto in queste ore, guarda caso proprio in concomitanza con la riapertura degli impianti fuori regione che per giorni non hanno potuto accogliere il pattume romano.
A denunciare quanto accaduto in questi giorni è stato soprattutto il consigliere della Lega, Fabrizio Santori, che sconsolato ha così commentato la situazione: “Anche quest’anno a Natale la situazione rifiuti a Roma è un disastro. Sul termovalorizzatore abbiamo sentito solo tante chiacchiere, intanto ci sono impianti che chiudono, mezzi operativi non ottimizzati e una produzione di indifferenziata straordinaria con l’arrivo delle feste. Il risultato? Discariche ovunque, dal centro alle periferie”.
Lo stesso ha poi proseguito con un affondo: “Mentre il Sindaco Gualtieri è totalmente inerme Ama registra l’ennesimo flop, con la solita incapacità organizzativa e il fallimento di tutti gli accordi presi. Dopo gli anni di incapacità gestionale della Regione Lazio e di Zingaretti Roma deve tornare ad essere autonoma. I romani non meritano questa vergogna!”.
Il peggio deve ancora arrivare
Malgrado Ama stia provando a correre ai ripari, tanto che sono stati messi in campo quasi 4000 operatori, la Capitale continua ad essere piuttosto sporca. Il problema è che la situazione difficilmente migliorerà nei prossimi giorni, anzi la Cgil di Roma e Lazio è convinta che le cose potrebbero addirittura peggiorare per via della carenza di siti di stoccaggio nonché per la mancanza di un numero adeguato di dipendenti.
Proprio per questo i sindacati prevedono che l’immondizia continuerà ad essere presente lungo le strade capitoline, con il rischio che se ne accatasterà ulteriore visto che questa epifania cade di venerdì e probabilmente fino a lunedì il servizio di raccolta potrà subire più di qualche rallentamento.