La Guerra in Ucraina non si ferma neanche durante le feste. Dopo un Natale in cui il Cremlino ha scatenato l’ennesima offensiva, facendo piovere missili su almeno 25 città, oggi è arrivata la risposta dell’Ucraina.
Un drone di Kiev, infatti, è entrato in profondità nel territorio russo per condurre un attacco alla base di Engels, nella regione di Saratov. Secondo quanto riportano i media, il drone verso l’1.35 ora di Mosca sarebbe stato abbattuto dei sistemi difensivi ma i suoi detriti avrebbero causato la morte di tre militari e il ferimento di altri.
A darne notizia è stato il governatore della regione russa di Saratov secondo cui sono in corso indagini sull’origine dell’episodio ma ha escluso danni alle infrastrutture civili.
La guerra in Ucraina non si ferma neanche per le feste
L’attacco arriva in risposta alla brutale ondata di missili che i russi hanno fatto piovere su almeno 25 città dell’Ucraina durante la notte di Natale. Ossia poco dopo che Vladimir Putin si era detto pronto a trattare la fine delle ostilità, puntando il dito sull’Ucraina che, a suo dire, starebbe facendo di tutto per continuare il conflitto con il supporto dell’Occidente.
“Siamo pronti a negoziare con tutte le persone coinvolte a soluzioni accettabili, ma dipende da loro visto che non siamo noi quelli che si rifiutano di negoziare” è quanto aveva riferito lo zar. Parole che Volodymyr Zelensky ha bollato come farneticazioni, spiegando che Putin “deve tornare alla realtà e riconoscere che è la Russia che non vuole colloqui di pace”.
Lo zar messo alla porta
Così davanti a quelle che l’Ucraina definisce come bugie del Cremlino, oggi è arrivata una nuova risposta diplomatica da parte del Governo di Kiev che in queste ore sta chiedendo l’esclusione della Russia dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
A rivelarlo è stato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che ha così commentato la situazione: “Abbiamo una domanda molto semplice: la Russia ha il diritto di rimanere un membro permanente del Consiglio di sicurezza e di far parte dell’Onu?”. “Abbiamo una risposta convincente e ragionata: no, non lo ha” ha concluso il diplomatico.