L'Editoriale

C’è Giorgia e in Rai torna Carosello

A Porta a Porta spot indigeribile, con lunghi monologhi della premier Meloni che ha dato lezioncine su tutto, senza dover ribattere su nulla.

Complimenti alla Rai, che una vita fa ha trovato l’unica Vespa al mondo che non punge, e da allora se la tiene stretta, utilizzandola per le interviste ai potenti di turno senza che questi corrano rischi. Ieri è toccato alla Meloni, che la sera prima aveva dovuto declinare per il caos in cui versa la sua Manovra economica, con decine di emendamenti rimbalzati dalla Ragioneria dello Stato perché senza copertura finanziaria.

Un giornalista degno di questa professione avrebbe aiutato gli ascoltatori paganti del canone a capire cosa sta accadendo, e non sorbirsi uno spot indigeribile, con lunghi monologhi della premier che dava lezioncine su tutto, senza dover ribattere su nulla, anche di fronte alla rivendicazione della condanna alla fame per milioni di persone povere, che da agosto prossimo non avranno più sostegni, e anche prima tutti quelli che non accetteranno offerte di lavoro sottopagate o a centinaia di chilometri da casa.

Chi si è bevuto una tale sbobba, del tutto priva delle domande incalzanti che dovrebbero essere obbligatorie per legge in un tale spazio del servizio pubblico, ha capito che la Francia è cattiva ma la Meloni ha ottimi rapporti con Macron, il Mes che Conte avrebbe varato col favore delle tenebre (Giorgia dixit) non è stato mai approvato e a farlo sarà proprio la leader di Fratelli d’Italia, distinguendo con una supercazzola la decisione di approvarlo da quella di utilizzarlo. Per fortuna che a un certo punto è entrata la pubblicità, quella che almeno non viene occultata nelle interviste tv, ed è finito Carosello.