Ventidue ottobre 2022. È questo il giorno dell’insediamento del governo di Giorgia Meloni. Un giorno storico considerando che per la prima volta a Palazzo Chigi arriva una donna. Bene, bravi, bis. Peccato però che in fatto di trasparenza nessun record sia stato stabilito. E neanche un esempio lodevole da seguire.
A distanza ormai di tre mesi Palazzo Chigi non ha ancora pubblicato sul sito i nomi di consulenti e collaboratori
A distanza ormai di tre mesi, infatti, Palazzo Chigi (ma anche molti ministeri, dalla Salute all’Interno passando per gli Esteri e l’Istruzione) non ha ancora pubblicato sul sito i nomi di consulenti e collaboratori. Inezia? Non proprio.
Le norme parlano chiaro. La fatidica sezione “amministrazione trasparente”, imposta dalla legge a tutte le pubbliche amministrazioni, sul sito manca dei dovuti aggiornamenti. Parliamo, in altre parole, di tutto l’armamentario la cui indicazione on line è stata regolata nel dettaglio dal decreto legislativo numero 33 del 2013. E cosa dice questo decreto? Semplice.
“Le pubbliche amministrazioni pubblicano” nomi, cognomi, curricula e compensi di chiunque abbia “incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo […] entro tre mesi dalla elezione, dalla nomina o dal conferimento dell’incarico”.
Considerando che oggi è 22 dicembre e nessun nome compare sui siti istituzionali, una domanda bisognerebbe porsela. L’ultimo aggiornamento di Palazzo Chigi risale sì al 22 ottobre (e dunque il giorno di insediamento della Meloni), ma paradosso dei paradossi è l’ultimo aggiornnamento dei consulenti di Mario Draghi. Un disastro.