Dopo la bacchettata dell’Unione europea, il Governo Meloni fa dietrofront sul Pos. E scatena l’ilarità di Conte che parla di figuraccia epocale

Per il leader del M5S Giuseppe Conte, il dietrofront del Governo Meloni sul Pos dopo la trattativa con Bruxelles è solo una "figuraccia".

Tanto in Italia quanto in Europa, il Governo Meloni non fa altro che macinare brutte figura: lo dimostra, in ultima battuta, il dietrofront sul Pos. Per settimane, il dibattito politico è stato monopolizzato dalla norma sulla soglia minima di 60 euro per l’obbligo dei pagamenti elettronici. Ma l’iniziativa, già bocciata dall’opposizione, è naufragata dopo il veto di Bruxelles e tutto si riduce a uno “scherzo”. A esultare per il flop dell’esecutivo c’è il Movimento 5 Stelle che, sin dal primo momento, ha contestato la misura.

Le reazioni del M5S al dietrofront del Governo Meloni sul Pos

“Sull’assurda regola che avrebbe privato i cittadini della libertà di pagare con carta il ministro Giorgetti ha appena annunciato l’ennesima retromarcia”, ha scritto il presidente dei 5S, Giuseppe Conte. “Non appena l’Europa ha alzato la voce i ‘patrioti’ guidati da Giorgia Meloni ci hanno ripensato, girando i tacchi con la coda tra le gambe. Che figuraccia”.

L’inversione di rotta di Palazzo Chigi sul Pos “è una notizia che ci aspettavamo”, ha detto invece il senatore e vicepresidente del M5S Mario Turco. “Ci siamo opposti subito a questo exploit medievale del Governo Meloni, criticato anche dalla Commissione europea”. E, sottolineando l’importanza di sostenere le imprese sul costo delle commissioni, Turco ha ribadito che per raggiungere l’obiettivo “non c’è assolutamente bisogno di agevolare l’evasione fiscale”.

Sulla stessa scia anche la capogruppo del M5S al Senato Barbara Floridia, per la quale “la retromarcia del governo sullo stop alle sanzioni per chi rifiutasse i pagamenti con carta è l’ennesima brutta figura” del premier. Per Floridia, Meloni “ha atteso che la sua proposta illiberale e contigua all’evasione venisse bocciata dall’Europa per parlare finalmente del credito di imposta”.

Lo “scherzo del Pos”. Da Renzi a Di Battista

Ad attaccare il Governo Meloni anche il Partito Democratico. Il capogruppo dem in commissione Ambiente di Montecitorio Marco Simiani ha evidenziato che il premier “si autocelebra al decennale di FdI” ma “sulla manovra regna il caos”. Sul Pos, secondo Simiani, il “Governo è in evidente stato confusionale”.

Matteo Renzi, invece, ha twittato che la manovra di Bilancio è “imbarazzante” e, criticando il dietrofront sul Pos, si è augurato che i “parlamentari di maggioranza abbiano un sussulto di dignità”.

Infine, l’ex deputato del M5S Alessandro Di Battista ha puntato il dito contro il premier, accusando Meloni di essere soltanto “una Draghi sotto copertura”.

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