Alba di sangue nel quartiere Corvetto, a Milano, dove la polizia è dovuta intervenire per un omicidio in un bar. La vittima, raggiunta da diversi colpi di arma da fuoco, sarebbe stata identificata come il titolare dell’esercizio commerciale.
Omicidio in un bar a Milano, agguato all’alba nel quartiere Corvetto
Sono le 07:15 circa di lunedì 19 dicembre. Tutto sembra tranquillo in via Bessarione, nel quartiere Corvetto di Milano. Ma, d’improvviso, la quiete mattutina è stata spazzata via dal boato secco generato dall’esplosione di svariati colpi di arma da fuoco. Un uomo armato ha fatto irruzione nel bar Milano Caffetteria, situato alla periferia del capoluogo lombardo, uccidendo il titolare del locale, un cittadino cinese di 35 anni. La vittima, identificata come Ruiming Wang, è stata freddata con almeno cinque colpi sparati con una pistola semiautomatica. Lascia la moglie e un figlio di nove anni.
Sul posto, si sono prontamente recati gli agenti di polizia che hanno effettuato i rilievi del caso e stanno indagando al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Insieme ai poliziotti, in via Bessarione erano presenti anche gli uomini della Squadra Mobile e della Scientifica e i soccorsi.
Titolare freddato a colpi di pistola. Si cerca il killer
Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze al fine di determinare la dinamica dell’agguato e risalire all’identità del killer. L’omicida, dopo aver ucciso il barista 35enne, si è infatti dato alla fuga. Secondo quanto riferito sinora dalle forze dell’ordine, quanto accaduto sarebbe da ricondurre a un’azione mirata nei confronti della vittima.
Il caso è stato affidato agli investigatori della sezione Omicidi della Squadra Mobile, coordinati dal vicequestore Domenico Balsamo e dal dirigente Marco Calì. Sulla scena del delitto, era presente anche il pm di turno Bianca Maria Baj Macario che ha partecipato al sopralluogo e alla raccolta delle prime testimonianze.
Intanto è stato riferito che il bar fosse frequentato da alcuni spacciatori della zona, soprattutto di notte. Inoltre, era stato spesso temporaneamente chiuso per disturbo della quiete pubblica. Frequenti, infatti, gli episodi che hanno visto l’intervento di polizia e carabinieri per schiamazzi notturni. Ciononostante, secondo quanto riferito dai testimoni ascoltati dalle forze dell’ordine, la vittima era nota nel quartiere come “uno che si faceva i fatti suoi”.
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