La norma sul Pos è a rischio: il Governo Meloni annuncia la resa sul tema mentre le multe per i commercianti sono state confermate. Un altro punto sul quale la manovra resta in stallo, poi, riguarda le cartelle esattoriali fino a mille euro il cui stralcio pare sia slittato fino al mese di marzo.
Manovra in stallo: dalla norma sul Pos a rischio al rinvio della pace fiscale
Brusca frenata del Governo sullo stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro per multe e tasse non pagate fino al 2015. L’esecutivo annuncia la retromarcia sulla pace fiscale e rimanda la questione in primavera, a marzo. Allo stesso modo, si rimangia lo stop alle sanzioni per gli esercenti che si rifiutano di accettare pagamenti elettronici con Pos per cifre inferiori ai 60 euro.
Si tratta dei due voltafaccia più eclatanti del Governo emersi nell’ambito del primo pacchetto di emendamentipresentato sabato 17 dicembre in commissione Bilancio alla Camera. Il secondo pacchetto, invece, è atteso nella giornata di domenica 18 e verrà illustrato direttamente dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti con l’obiettivo di portare a termine questa fase della legge di Bilancio e poter presentare il testo in Parlamento per l’approvazione entro la fine del 2022.
Sulla base di quanto emerso sinora, appare evidente che la trattativa tra l’esecutivo italiano e Bruxelles abbia visto il primo optare per una resa strategica e non venir meno all’impegno già preso dal precedente Governo Draghi, confermando le multe ai no dei commercianti sul Pos senza soglie per ricevere la rata del Recovery fund da 19 miliardi entro il prossimo 31 dicembre.
Pensioni, reddito di cittadinanza e sconto per le case Green
In dubbio ancora il tema delle pensioni. Il ministero dell’Economia ha intenzione di portare a 600 euro le pensioni minime per gli over 75 ma vuole anche modificare Opzione Donna con l’intenzione di consentire alle lavoratrici di andare in pensione a 58 anni se in possesso di almeno uno dei tre requisiti previsti dall’ultima modifica alla norma. I requisiti, in particolare sono:
- Essere caregiver;
- Avere un’invalidità di almeno il 74%;
- Essere state licenziate o dipendenti di aziende in crisi.
Un altro nodo da sciogliere riguarda il reddito di cittadinanza. Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha ribadito che il Governo non vuole “usare l’accetta” per togliere il RdC. Eppure è stato confermato che nel 2023 chi beneficia del sussidio ma è in condizione di lavorare continuerà a riceverlo per sette mesi anziché otto. Nel frattempo, dovrà rispettare l’obbligo di frequentare corsi di formazione o farsi assumere.
Una novità relativa alla manovra, poi, riguarda la detrazione per chi acquista case in classe energetica A o B, ceduta direttamente dall’impresa costruttrice. Chi compra, infatti, potrà godere della detrazione Irpef del 50% sull’Iva versata senza alcun limite. Lo sconto sarà applicato per gli acquisti avvenuti entro il 31 dicembre 2023 mentre la detrazione sarà articolata durante l’anno in “dieci quote costanti”.