Fiorello ha ironizzato su Berlusconi e Soumahoro nell’ultima puntata della settimana del programma Viva Rai2. Senza freni lo showman continua, come sempre, la sua satira politica. Poi, trova il tempo per difendere anche la cantante Cristina D’Avena, insultata ferocemente per aver ricevuto l’invito della festa dei 10 anni del partito Fratelli d’Italia.
Fiorello ironizza su Berlusconi e Soumahoro nell’ultima puntata della settimana di Viva Rai2
L’ultima puntata della settimana di Viva Rai2 inizia con la voce fuori campo di Fiorello che ironizza su Silvio Berlusconi, dopo la sua proposta indecente ai giocatori del Monza. “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginare. Ho visto navi da combattimento eccetera eccetera, ho visto Bruno Vespa senza libro dare riparo ai Jalisse, ho visto Carlo Conti cantare, ho visto biglietti aerei per Palermo più alti del tetto al contante, ho visto Berlusconi promettere pullman carichi di, carichi, carichi di… Ho visto Fiorello e Biggio con le treccine fare un balletto in mezzo alla strada e quindi adesso è tempo di morire”.
Poi, la satira politica dello showman è andata sul caso e sulla storia di Sooumahoro: “Purtroppo amici vi dobbiamo parlare ancora di corruzione. Abbiamo parlato sempre del Qatar, sempre del Qatar e a un certo punto i Soumahoro hanno detto: ‘E noi? Che fine abbiamo fatto?’. E allora guardate i giornali. ‘Famiglie sinistre’, titola Libero. Panzeri, Soumahoro. Soumahoro, Panzeri. Ma io difendo quel Soumahoro, si ritrova la moglie…la suocera… e adesso è indagato pure il fratellastro della moglie. Poverino. Si è dimesso da parente!”
C’è spazio anche per la difesa di Cristina D’Avena
Nelle scorse ore, Cristina D’Avena ha subito feroci attacchi ed insulti sui social per l’invito ricevuto alla festa dei 10 anni del partito di Fratelli d’Italia. Fiorello ha trovato così il modo di difendere la cantante: “D’avena non può andare a cantare alla festa dei Fdi?“, si è chiesto Fiorello durante la puntata di ‘Viva Rai2’. Poi, divertito ha detto: “Ai tempi del Karaoke, anche io sono stato invitato alla festa dell’unità e ho fatto cantare tutti i comunisti e nessuno mi ha detto niente, abbiamo cantato ‘Bella Ciao’”, ha aggiunto Fiorello che poi ha conlcuso: “Ognuno dev’essere libero di esprimersi dove e come vuole. Io ho cantato per i comunisti e lei per la Meloni”.
Prima ancora, era arrivata la replica della D’Avena agli insulti ricevuti: “Ho letto nel pomeriggio di ieri, sul web, commenti e considerazioni feroci sulla mia partecipazione alla festa di questa sera, in Piazza del Popolo a Roma. Non credo serva spiegare come mi sia sentita; preferisco ricordare a chi mi ha giudicato, forse con un po’ troppa fretta, chi sono. Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta”.
“Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano – aggiunge -. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili. Perché le mie canzoni non desiderano altro che portare allegria e spensieratezza a chi è cresciuto con loro e a chi le canta assieme a me. Tutti, nessuno escluso. E questo non è qualunquismo, ma libertà”. “Stasera, come tutte le altre, non porto ideologie, ma musica – sottolinea ancora la cantante -. Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera. E se posso trasformare una polemica in qualcosa di più utile, vorrei fosse – questa – un’ottima occasione per dimostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che la musica unisce, include, conforta. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano. Canto Pollon, i Puffi, Memole, Occhi di Gatto, Mila e Shiro… Sono inni di leggerezza e di fantasia… e di nessuna altra natura o pretesa”.