“Se indubbiamente Marie Terese Mukamitsindo ha svolto e svolge un ruolo centrale nella dinamica delittuosa, anche i figli Michel Rukundo e Liliane Murekatete hanno offerto consapevole e attiva partecipazione al meccanismo fraudolento prospettato”. È quanto scrive il gip del tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, nel provvedimento cautelare a carico del cda della cooperativa Karibu gestita dai familiari del deputato Aboubakar Soumahoro.
“Rakundo – si legge ancora nel provvedimento del gip – ricopre ruoli societari sia nella Karibu che nel consorzio Aid, Murekatete (moglie di Soumahoro, ndr) è nel consiglio di amministrazione della stessa Karibu unitamente al fratello e alla madre. Sul punto come correttamente prospettato dalla procura, tutti e tre gli amministratori, Mukamitsindo, Rukundo e Murekatete, rispondono a titolo di concorso per omesso impedimento dell’evento ove sia ravvisabile una violazione dolosa dello specifico obbligo di vigilanza e di controllo sull’andamento della gestione societaria derivante dalla posizione di garanzia di cui all’articolo 2392 del codice civile”.
Per il giudice del capoluogo pontino, “la partecipazione attiva dell’intera compagine del Consiglio di amministrazione alla gestione degli atti sociali della cooperativa (Mukamitsindo e i due figli) e la piena consapevolezza del loro contenuto sono provate da diversi documenti (verbali/delibere), come acquisiti dalla banca dati infoCamere”.
“Gli importi contabilizzati – scrive ancora il gip di Latina – non solo non si riferiscono ad attività sociali peraltro con prestazioni mai effettuate ma addirittura sembrerebbero strumento per veicolare il trasferimento di denaro dalla Karibu alla Jambo e da quest’ultima all’estero”.
Gli indagati secondo il Gip hanno mostrato “elevata spregiudicatezza criminale”
“I tre indagati Marie Terese Mukamitsindo, Michel Rukundo e Liliane Murekatete – scrive ancora il tribunale di Latina – seppur allo stato formalmente incensurati hanno mostrato elevata spregiudicatezza criminale nell’attuare un programma delinquenziale a gestione familiare protratto nel tempo e rivestendo le qualifiche societarie documentate in atti”.
Fatture false per trasferire denaro all’estero
Il gip di Latina parla, inoltre, di un “collaudato sistema fraudolento” che per 4 anni, dal 2015 al 2019, si è basato sull’emissione e sull’utilizzo di fatture false che avevano come scopo “non solo con la specifica finalità evasiva” delle imposte, ma anche quello di “giustificare, in sede di rendicontazione la richiesta di finanziamenti alla Direzione centrale del ‘sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati'”.
La Karibu, ricorda il giudice, “ha percepito fondi pubblici da diversi enti statali perché è stata ente attuatore di progetti come Cas e Sprar, servizi di accoglienza minori e ancora progetto rete antitratta”. Enti attuatori che devono “garantire compiuta tracciabilità dei finanziamenti pubblici e l’effettiva fornitura dei servizi”.
Soumahoro: “La mia compagna Liliene Murakatete confido dimostrerà la sua innocenza”
“Sono profondamente amareggiato – ha dichiarato il deputato Soumahoro -, dispiaciuto e preoccupato per l’indagine che vede coinvolta direttamente la mia compagna Liliene Murakatete che confido dimostrerà la sua innocenza”.
“Ribadendo la mia totale estraneità – ha aggiunto il parlamentare – ai fatti contestati sull’indagine della Coop. Karibù e del Consorzio Aid, di cui, come più volte affermato, non ero a conoscenza, nel prosieguo delle indagini, sempre più alla luce del sole, continuerò a impegnarmi nella mia attività politico-parlamentare sui temi che hanno da sempre caratterizzato il mio impegno”.
“Per quanto appreso, – prosegue Soumahoro – attualmente la Coop. Karibù è commissariata per decreto del Ministero; sono intervenuti questa mattina provvedimenti di sequestro ed interdittivi”. La situazione amministrativa della Coop. Karibù e del Consorzio Aid, prosegue, “è quindi congelata, in mano al ministero, in mano alla magistratura, nella quale ripongo la massima fiducia”.