“Crediamo che l’Unione europea debba continuare a essere unita al fianco dell’Ucraina contro l’invasione russa”. È quanto ha detto il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, durante le comunicazioni nell’aula della Camera in vista della riunione del Consiglio europeo riferendosi alla guerra in Ucraina.
Meloni: “Piaccia o no a chi vorrebbe voltarsi dall’altra parte, la guerra in Ucraina ci riguarda tutti”
“Anche su questo – ha aggiunto il premier parlando del conflitto – non abbiamo cambiato idea. Il Governo ribadisce il suo essere al fianco di Kiev. In altre parole, piaccia o no a chi vorrebbe voltarsi dall’altra parte, la guerra in Ucraina ci riguarda tutti”.
“Tutti all’interno di quest’aula siamo per la pace e tutti ripudiamo la guerra come strumento di offesa verso la libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, tutti nessuno escluso” ha detto, invece, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, riferendo nell’aula del Senato sulla “proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell’Ucraina”.
Crosetto fa l’offeso se gli danno del guerrafondaio. “Chi la guerra l’ha vista da vicino la odia”
“Chi la guerra l’ha vista da vicino la odia – ha aggiunto il ministro della Difesa –, come gli uomini e le donne delle Forze Armate, la disprezzano più di ogni altro perché per loro la guerra rappresenta una ferita reale, profonda, insanabile, i nostri caduti ci ricordano ogni giorno cosa significa la guerra e quanto male può fare all’umanità”.
“Il ministero della Difesa nasce per preservare la pace, sempre e ovunque, nel solco di questa storia siamo qui oggi con lo stesso spirito che da sempre guida la nostra azione e le nostre Forze Armate”, ha sottolineato ancora Crosetto.
“Nelle scorse settimane – ha proseguito Crosetto – ci sono state inutili polemiche mediatiche su ipotetici invii di armi all’Ucraina, rischiando una presunta postura guerrafondaia del governo o del ministro. Sono polemiche che mi sono sembrate create ad arte per costruire un racconto che presenta un governo intento a mandare armi all’insaputa del parlamento, mi è stato facile affermare, senza alcuna possibilità di smentita che il governo e il ministro della Difesa non hanno fatto altro che dare attuazione, su questo tema, alle scelte precedenti del governo Draghi”.