Un colpo a Luigi Di maio e un altro a Matteo Renzi. Non le manda a dire il presidente M5S Giuseppe Conte ai due politici che hanno rappresentato (e nel caso di Renzi rappresentano ancora) una spina piantata nel fianco del Movimento 5 Stelle.
Il leader M5S Conte non le manda a dire e conferma la causa agli scissionisti per la restituzione del Tfr
Dall’ex compagno di viaggio, fino alla scissione e alla rovinosa débâcle elettorale di Impegno Civico, Conte pretende il rispetto dei patti: “Perché Di Maio e gli altri scissionisti dovrebbero restituire i soldi? In virtù di un regolamento che Di Maio ha elaborato, proposto e fatto approvare dal Comitato di garanzia dell’epoca”, taglia corto il leader M5S ospite a La Confessione sul Nove.
Insomma, l’ipotesi di avviare un’azione legale nei loro confronti è tutt’altro che tramontata: “Non possiamo lasciar cadere la cosa. È un impegno che hanno assunto loro”. Poi c’è l’eterno conflitto con Renzi. “Perché ce l’ha tanto con me? Credo che imputi a me il suo insuccesso – infila il dito nella piaga Conte -. Cioè, lui non riesce a comprendere che sta sulle balle agli italiani di suo senza che ci sia io”.
Tutta colpa della sua “dimensione egolatrica”, secondo il leader M5S: “Nel momento in cui ha avuto un grande successo in politica, ha pensato che il successo gli fosse dovuto a vita e questo ha alimentato il suo ego – conclude Conte -. Adesso, invece, che pure ha conosciuto l’insuccesso, il fatto di scendere all’1 o 2%, non riesce a rassegnarsi e come mi ha spiegato una persona che gli è molto vicina, imputa a me il suo insuccesso”.