Non si tratta di una legge ad personam: così il senatore di Forza Italia e presidente della S.S. Lazio, Claudio Lotito, ha respinto ogni critica e ha difeso a spada tratta l’emendamento che prevede di spalmare su un arco temporale di cinque anni i debiti del calcio.
In arrivo lo scudo penale e sportivo per le società calcistiche?
In Commissione Bilancio del Senato, i capigruppo di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Udc hanno firmato un emendamento bipartisan al Dl Aiuti Quater che promuove la rateizzazione delle tasse delle società sportive in cinque anni. Nonostante il consenso iniziale, i senatori pentastellati hanno poi deciso di sfilarsi e revocare il sostegno all’emendamento, scorgendo le trappole insite nella misura.
L’emendamento, infatti, si propone di posticipare i debiti Inps e Irpef delle società sportive sospesi per l’intero 2022 a causa della pandemia Covid. Il saldo dei debiti è attualmente previsto entro e non oltre il prossimo 22 dicembre. In caso di mancato pagamento, le società incorreranno in sanzioni e interessi. A questo proposito, il provvedimento introduce la rateizzazione del debito in 60 rate mensili, non soggette a sanzioni o interessi. Il tutto condito con apposito scudo penale e sportivo.
Sanzioni e dietrofront del Governo Meloni
Al momento, il calcio italiano deve all’Agenzia delle Entrate circa 800 milioni tra contributi Iva e Inps e ritenute Irpef. Solo per le società di serie A, il debito si aggira intorno ai 600 milioni. Inoltre, la rateizzazione in 5 anni è già prevista dalla legge ma solo aggiungendo il pagamento di una sanzione del 10%. L’emendamento, quindi, introduce uno scudo penale e amministrativo eliminando le sanzioni. Come ricordato da Il Sole 24Ore, infatti, in caso di mancato versamento di ritenute Irpef per 150 mila euro e di pagamenti Iva per 250 mila euro, i manager e le società devono fare i conti con la rilevanza penale. Una simile condizione verrebbe a tutti gli effetti cancellata con il provvedimento e risolverebbe i mancati aiuti economici destinati alle società durante la pandemia.
Rispetto all’emendamento, La Stampa ha anche rivelato che nel mese di novembre il Governo Meloni sembrava pronto a introdurre la rateizzazione nel Dl Aiuti se le società calcistiche avessero optato per un mercato dei cartellini “a saldo zero”. Poi il dietrofront, seguito dall’emendamento firmato in Commissione Bilancio in Senato.
Lotito respinge le critiche e difende l’emendamento per dilazionare i debiti del calcio in cinque anni
Intanto, a difendere la misura ci ha pensato il senatore di FI e presidente della S.S. Lazio Claudio Lotito. “Noi facciamo gli interessi dello Stato. Viceversa, se una società fallisce, sfumano sia i crediti pregressi, sia quelli futuri. Quando sono fallite Napoli e, tanto per fare un nome, Fiorentina, dopo aver sperperato soldi dei contribuenti, lo Stato non ha incassato nulla. Riflettete”, ha detto durante un’intervista rilasciata a La Stampa.
Il senatore, che non figura tra i firmatari dell’emendamento ma rivendica il suo ruolo di ispiratore, ha anche negato il conflitto di interessi, affermando: “Mica di mestiere faccio il presidente della Lazio – e ha aggiunto –. Allora solo i disoccupati dovrebbero far politica. Anzi nemmeno, su certi temi pure loro hanno interessi. Io faccio discorsi tecnico-giuridici, moralmente ineccepibili e nell’interesse generale. O mi devo cancellare da cittadino italiano?”.
Alla domanda sui benefici per la Lazio nel caso in cui l’emendamento dovesse passare, invece, ha risposto: “Che c’entra? Non è una norma ad personam o, come si dice, Cicero pro domo sua. Le strumentalizzazioni non pagano, è questione di tempo. Lo dice uno dei pochi che dice sempre la verità”.
Il M5S contro l’emendamento sui debiti del calcio ispirato da Lotito
Intanto, il senatore del M5S Stefano Patuanelli ha deciso di ritirare la sua firma dall’emendamento, dopo aver espresso inizialmente il sostegno alla misura. “Ho proposto di inserire e a breve sarà depositato come emendamento alla legge di bilancio il meccanismo della rateizzazione che riguarderà tutte le attività economiche e i cittadini, dunque non solo le società sportive. Questo per garantire equità di trattamento per chiunque si trovi in difficoltà, ha detto.
Sulla stessa linea, anche l’ex esponente dei 5S Alessandro Di Battista che si è duramente scagliato contro l’emendamento: “Io sono laziale. Ma l’emendamento di Lotito per spalmare i debiti è una vergogna. L’economia sta andando a picco e si pensa a spalmare i debiti delle squadre di calcio. La Lazio? Muriqi non l’ho comprato io a 30 milioni…”.