San Giustino, incidente mortale per quattro ragazzi: la preghiera e il messaggio del vescovo

San Giustino, incidente mortale ha coinvolto quattro ragazzi nella notte. Sono morti sul colpo uscendo fuori strada con l'auto.

San Giustino, incidente mortale per quattro ragazzi: la preghiera e il messaggio del vescovo

San Giustino, incidente mortale: quattro ragazzi giovanissimi hanno perso la vita nella notte. Nessun’altra auto coinvolta se non quella dove viaggiavano i ragazzi. Una tragedia che ha colpito tutta la comunità della provincia di Perugia.

San Giustino, incidente mortale per quattro ragazzi

Nella notte l’ennesima tragedia sulle strade si è consumata a San Giustino Umbro, in provincia di Perugia. A perdere la vita sono stati quattro giovaniNatasha Baldacci, Gabriele Marghi, Nico Dolfi e Luana Ballinimorti dopo che l’auto su cui viaggiavano, una Fiat Punto, è uscita di strada. Le vittime avevano tra i 17 e i 22 anni e rientravano a una festa festa di compleanno ed erano diretti in discoteca a San Sepolcro.

Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi ma i ragazzi sono morti sul colpo. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l’accaduto anche perché l’incidente è avvenuto su una strada rettilinea e non ha coinvolto nessun’altra vettura. Probabilmente la macchina dei ragazzi è prima finita in una cunetta e quindi contro il muro di contenimento di un ponte.

La preghiera e il messaggio del vescovo

Dopo la tragedia, sono arrivate anche le parole del vescovo della diocesi di Città di Castello-Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini. “Davanti a questa terribile tragedia, che ha colpito quattro famiglie nel nostro territorio della diocesi di Città di Castello – dice il vescovo -, vorrei esprimere a queste famiglie tutta la mia vicinanza e il cordoglio della nostra comunità ecclesiale. Il mio pensiero va a questi quattro ragazzi che hanno perso la vita – in una disgrazia imprevedibile -, giovanissimi che cercavano solo di poter vivere bene la loro vita. Credo che oggi sia il momento in cui tutta la comunità debba stringersi intorno a queste famiglie, a queste case che sono state devastate da un dolore immane, perché non si sentano sole e perché sentano che il loro è il dolore di tutti noi. Il nostro desiderio di sempre è quello che i giovani possano vivere sereni e crescere bene. La preghiera che la comunità cristiana oggi alza al Signore è una preghiera che chiede davvero di custodire questi figli, pur nella lontananza del distacco, perché tutti possano sentire l’abbraccio di un Dio che è Padre, che piange con noi i suoi figli e che consola i genitori dei ragazzi”.

 

Leggi anche: Processo Open Arms. Toninelli e Trenta gettano a mare il Capitano