La Manovra approda oggi in Parlamento. La nuova bozza della prima legge finanziaria del Governo Meloni è suddivisa in 16 capitoli e 156 articoli. Il Mef conferma i contenuti già approvati dal Consiglio dei ministri, in attesa delle ultime revisioni.
La nuova bozza della prima Manovra del Governo Meloni approda oggi alla Camera. Il testo è suddiviso in 16 capitoli e 156 articoli
Il lavoro di messa a punto da parte della Ragioneria generale dello Stato sul testo della Manovra è in dirittura d’arrivo e il testo è stato arricchito da tabelle e relazioni tecniche e illustrative. Il provvedimento è atteso oggi alla Camera dove inizierà il suo iter.
Dal pacchetto di misure per il caro-energia alle misure fiscali, dalle infrastrutture alla giustizia, dalle pensioni alla sanità. Sono alcuni dei contenuti della nuova bozza della Manovra. Le ultime limature dovrebbero riguardare Opzione donna, sul tema delle pensioni, e la tassazione degli extraprofitti.
Nella nuova bozza della Manovra compare l’innalzamento da 30 a 60 euro del limite sanzionabile per il mancato uso del Pos
Nella nuova bozza compare anche l’innalzato da 30 a 60 euro del limite minimo per il quale gli esercenti non saranno passibili di sanzioni nel caso di mancato utilizzo del Pos per i pagamenti. “Le sanzioni previste – si legge nella nuova bozza della manovra economica in circolazione – si applicheranno esclusivamente in caso di mancata accettazione da parte di soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di pagamenti, a mezzo di carta di pagamento (carta di debito, carta di credito e carte prepagate), di importo superiore a 60 euro”.
Il provvedimento viene motivato “al fine di assicurare la proporzionalità tra l’entità della sanzione (in ogni caso non inferiore a 30 euro) e l’importo del pagamento rifiutato”, e con la “crisi di liquidità e degli incrementi dei costi produttivi, gestionali e operativi, prodotti dall’inflazione e dall’aumento dei costi dei prodotti energetici”.
La norma cita anche il ripristino dal 1 luglio 2022 “della misura ordinaria del 30% del credito di imposta sulle commissioni bancarie per le transazioni mediante strumenti di pagamento elettronico”.
Dalla tassa sugli extraprofitti il Governo stima di ricevere 2,5 miliardi
Il governo stima di ricavare 2.565 milioni di euro nel 2023 dal “contributo di solidarietà temporaneo”, ovvero la norma sugli extraprofitti delle aziende energetiche inserita nella Manovra, che riguarda circa 7mila imprese. La disposizione si applica, si legge nella bozza, “ai soggetti che esercitano nel territorio dello Stato, per la successiva vendita dei beni, l’attività di produzione di energia elettrica”, a quelli che “esercitano produzione di gas metano o estrazione di gas naturale”, ai “rivenditori di energia elettrica, di gas metano e di gas naturale”, a coloro che fanno “produzione, distribuzione e commercio di prodotti petroliferi”.
l contributo è dovuto anche a chi, per la successiva rivendita, importa “a titolo definitivo energia elettrica, gas naturale o gas metano, prodotti petroliferi o che introducono nel territorio dello Stato detti beni provenienti da altri Stati dell’Unione europea”.
La tassa sugli extraprofitti è determinata “applicando un’aliquota pari al 50% sull’ammontare della quota del reddito complessivo ai fini dell’imposta relativo al periodo antecedente al 1 gennaio 2023, che eccede per almeno il 10% la media dei redditi conseguiti nei quattro periodi d’imposta antecedenti a quello in corso al 1 gennaio 2022”.
Nel caso in cui la media dei redditi sia negativa “si assume un valore pari a zero”. L’ammontare del contributo straordinario, in ogni caso, non può essere “superiore a una quota pari al 25% del valore del patrimonio netto”.
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