La manifestazione sul Reddito di cittadinanza, proposta dai 5S, divide M5S e Pd. I dem non hanno ancora capito che spaccare l’opposizione equivale a fare un regalo alle destre.
Il leader del Pd Letta vuole un corteo tutto suo. I fischi alla manifestazione della pace non gli sono bastati
Se c’è qualcosa su cui è difficile essere in disaccordo è che quando l’opposizione si divide, la maggioranza ha gioco facile nel portare avanti le proprie istanze. Proprio quello che sta riuscendo a fare l’Esecutivo di Giorgia Meloni che da un lato registra la disponibilità al dialogo di Carlo Calenda – il quale sembra dimenticare di essere all’opposizione – e dall’altro si avvantaggia delle divisioni tra M5S e Pd che, pur concordando nel bocciare la legge di Bilancio, sembrano destinati ad andare separatamente in piazza per contestare il provvedimento. Una divisione a tratti incomprensibile, specie se si pensa che a causarla sono stati i dem che hanno tagliato i ponti con il M5S, su cui in queste ore sono a lavoro i pontieri.
Uno di questi è senza dubbio il governatore dimissionario del Lazio, Nicola Zingaretti, che da sempre è fautore di un’alleanza tra Movimento e Pd. “Le opposizioni oggi rappresentano la maggioranza del popolo italiano perché hanno fatto l’errore di andare divise alle elezioni e ora devono fare di tutto per trovare le maggiori convergenze possibili, non dobbiamo rimanere immobili a una competizione che ha le radici nel mese di giugno ma che non ha più senso davanti al Governo delle destre” ha spiegato il deputato dem ad Agorà su Rai3.
Un rapporto che l’ex segretario del Pd ritiene possibile ricucire tanto che afferma: “Ci sarebbe tutta la possibilità di trovare punti di convergenza sulla manovra, vanno costruite le condizioni per andare in piazza insieme”. Un invito che non è caduto nel vuoto visto che anche tra i Cinque Stelle c’è chi apre a un riavvicinamento con il Partito democratico. “Serve una grande manifestazione con tutte le forze sociali e civiche, le associazioni, senza rivendicare paternità, contro questo Governo che fa la guerra a chi ha meno” spiega l’ex ministro del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli, in una intervista a Repubblica.
Al quotidiano di largo Fochetti il pentastellato ha spiegato che il Movimento vuole organizzare una manifestazione contro la manovra, e in particolare in difesa del Reddito di cittadinanza, “con tutti coloro che ci staranno”, perfino con il Pd perché “non ci si può dividere di fronte a questioni concrete”.
Resta il fatto che allo stato attuale i dem, per volere di Enrico Letta, hanno già annunciato un evento in piazza per il 17 dicembre che sembra essere ben diverso da quello immaginato dai Cinque Stelle. “Noi pensiamo a una manifestazione più ampia e aperta rispetto a una di partito”, come quella convocata dai dem, visto che M5S “si coordinerà con la società civile e le forze sindacali e sociali, con cui siamo pronti a confrontarci nel rispetto dei ruoli, quelle che ritengono questa una manovra ingiusta e insufficiente”.
Difficile capire cosa succederà dopo l’appello ai colleghi di partito fatto da Zingaretti e l’invito a una manifestazione congiunta da parte di Patuanelli. Quel che è certo è che in ballo c’è una legge di Bilancio che secondo l’ex ministro pentastellato “non risolve problemi ma li crea. Un operaio 50enne che ha perso il posto di lavoro se non ne trova un altro dopo otto mesi cosa fa, va alla Caritas? Si stanno creando gli esodati del reddito”.
Insomma davanti a una situazione tanto grave, spaccare l’opposizione equivale a fare un regalo alle destre. Eppure Letta sembra non volerne sapere visto che ieri, davanti alla direzione del Pd, ha tenuto il punto glissando sul pressing interno – che dura da mesi – per riallacciare i rapporti con i 5 Stelle come anche sulla possibilità di fare un evento unitario.
Il segretario del Pd, infatti, ha spiegato che “sabato 3 dicembre in tutte le province italiane presenteremo le nostre controproposte in particolare su temi assenti nella legge di Bilancio come il salario minimo” mentre “il 17 a Roma, a livello nazionale, metteremo in campo il complesso delle nostre controproposte, alzeremo le bandiere sulle grandi questioni sociali: inflazione, caro vita, protezione di famiglie e imprese, salario minimo e cuneo fiscale”. Nessun accenno all’evento aperto a tutti e proposto dal M5S contro l’abolizione del Reddito di cittadinanza.
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