A Natale il concerto va di moda. Il Viminale ingaggia lady Gucci

A organizzare il concerto di Natale promosso dal Viminale sarà una società guidata dalla moglie di un discendente dello stilista Gucci.

La battuta è facile, se si vuole. Ma non c’è dubbio che il canonico concerto di Natale organizzato dal ministero dell’Interno (nella fattispecie, dal Fondo Edifici Culto) sarà particolarmente “in” visto chi lo organizzerà. Parliamo della Pirene srl, una delle società più autorevoli nel mondo della gestione eventi e fondata e diretta da Laura Frati Gucci, moglie di un discendente del fondatore del marchio Gucci.

A organizzare il concerto di Natale promosso dal Viminale sarà una società guidata dalla moglie di un discendente dello stilista Gucci

Ma facciamo un passo indietro. Secondo quanto si legge nella determina di aggiudicazione del ministero oggi presieduto da Matteo Piantedosi (nella foto), considerato che il Fondo edifici di culto, “nell’ambito dell’attività volta alla valorizzazione del suo patrimonio, intende organizzare, come è ormai consuetudine, in una data compresa tra il 1° ed il 20 dicembre 2022, il concerto di Natale presso la Basilica di S. Maria in Ara Coeli in Roma e la presentazione del calendario 2023 presso la Chiesa di S. Andrea delle Fratte in Roma”; e ravvisata “la necessità di procedere all’affidamento dell’allestimento, produzione esecutiva e supporto tecnico, anche nell’ambito della sicurezza, per la realizzazione dei predetti eventi”, ha deciso di pubblicare una richiesta d’offerta, cui hanno partecipato due società: la Pirene srl, appunto, e la Rely srl. Quest’ultima ha stimato costi per 82.300 euro; la prima invece è riuscita a scendere fino a 59.890.

Una cifra decisamente competitiva che è valso a lady Gucci l’aggiudicazione dell’appalto. Parliamo d’altronde di una società, come detto, che è garanzia nella gestione degli eventi. Innanzitutto proprio per la donna che diriga l’azienda. Tra le altre cose, infatti, Frati Gucci è presidente di FCEM (Les Femmes Chef d’Entrepries Mondiales) e vicepresidente della conferenza delle organizzazioni non governative al Consiglio d’Europa.

“Ci piace abbinare il riferimento alla fonte della saggezza, del gusto e del bello, al mondo delle relazioni legate al business, dove rapporti di qualità fra le persone, conoscenza approfondita del contesto e contenuti originali diventano il presupposto per la creazione di valore”, si legge sul sito.

E non c’è solo la gestione degli eventi nel core aziendale, ma anche “comunicazione social marketing”, “consulenza aziendale” e già che ci siamo anche servizi di lobbing per la pubblica amministrazione. E non è un caso che nella lunga lista di clienti, pubblici e privati, c’è un po’ di tutto. Multinazionali come la Roche o Pfizer, ma anche enti pubblici come la città di Torino. Cui oggi si aggiunge l’autorevole nome del Viminale.

Ecco, il ministero dell’Interno. Senza ombra di dubbio il ministero più “chiacchierato” in questo scampolo iniziale di legislatura vista soprattutto la grana migranti che, ovviamente, è tutt’altro che passata e soprattutto risolta. A quanto pare, però, Piantedosi ha altre questioni a cui pensare come ad esempio organizzare concerti di Natale.

Si dirà: parliamo di eventi che tradizionalmente si tengono e che non aggiungono o tolgono nulla dalle impellenze quotidiane. Assolutamente vero. Ma il solo fatto che si leggano determine festanti mentre fino a poche settimane fa lo stesso ministro parlava di “carico residuale” stona – è il caso di dirlo – non poco.

Una melodia non proprio piacevole, specie considerando l’avvicinarsi del Natale. Ma a quanto pare per questo esecutivo non è affatto un problema. Meglio sedersi comodi e assistere a un concerto (che senz’altro sarà splendido e “alla moda” visto l’autorevolezza degli organizzatori) per salutare degnamente il santo Natale. Dimenticando che, se Cristo fosse nato oggi, sarebbe stato pure lui un extracomunitario.