La prima Manovra da 32 miliardi del governo Meloni approderà questa sera in Consiglio dei ministri. La legge di bilancio, secondo le conferme arrivate ieri da diversi esponenti dell’Esecutivo, prevederà il Taglio del cuneo rafforzato fino a 3 punti per i redditi bassi, il superamento della legge Fornero con una soluzione ‘ponte’ che vincola quota 41 al paletto dei 62 anni di età, una stretta sul Reddito di cittadinanza e la pace fiscale.
Oggi pomeriggio il consiglio dei ministri sulla Manovra. Il pacchetto di misure vale 32 miliardi, di cui 21 in deficit.
Il Consiglio dei ministri è convocato per le 20.30 di oggi e non si esclude che venga anticipato da una riunione tecnico-politica per ultimare il pacchetto di misure. La Manovra sarà di 32 miliardi, di cui i due terzi in deficit – 21 miliardi – destinati tutti all’emergenza energia. Ma su tutte le misure previste pende la scure delle coperture finanziarie, da trovare.
Fazzolari: “La situazione è molto complicata”. Salvini: “C’è accordo su tutto”
“Ogni misura che si inserisce deve avere copertura del Mef. La situazione è molto complicata”, ammette il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari, che però esclude tensioni e fibrillazioni nella maggioranza.
“C’è assolutamente accordo su tutta la manovra, stiamo lavorando anche su altri dettagli. Se riuscissimo ad azzerare l’Iva sui beni di prima necessità e infanzia sarebbe un bel segnale” ha detto, ieri, il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.
Il Governo smantella il Reddito di cittadinanza
La Manovra contiene anche la stretta (con la quale si cercano risorse per 1,5-2 miliardi) al Reddito di cittadinanza: sul come si sta ancora discutendo in queste ore, spiega il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, assicurando che l’aiuto resterà per i poveri, magari avviando una lotta ai furbetti del reddito. Per il resto, non sarà a vita e l’idea è di toglierlo agli occupabili con una fase transitoria di sei mesi: ci sarebbe un ragionamento in corso anche sulla possibile riduzione dell’assegno.
Nella tanto voluta “tregua fiscale” rimarrebbe l’azzeramento delle cartelle sotto i mille euro, mentre è accantonato lo scudo fiscale per i capitali all’estero. Per le famiglie si pensa ad incrementare l’assegno unico e ad un intervento sui congedi parentali. Per quanto rigurda la flat tax, invece, resta confermato l’aumento della soglia (da 65 a 85mila euro) per autonomi e partite Iva, ma perde quota l’ipotesi di introdurre anche una flat tax incrementale.
Arriva la rimodulazione degli extraprofitti
Sul fronte del caro-energia è certa la rimodulazione degli extraprofitti, anche se manca ancora la soluzione definitiva. L’idea è di basare il calcolo sugli utili e di alzare la tassa dal 25%: si studia una forchetta tra il 30 e il 33% e la scelta dipenderebbe dalla decisione che verrà presa sul taglio dell’Iva. E in vista dell’aumento da gennaio delle multe Salvini si attiva per bloccarlo e non esclude che il veicolo possa essere proprio la manovra.