Battere la Russia è impossibile, Biden riporta Zelensky sulla terra. Kiev apre al negoziato di pace con Mosca. Ed è pronta a rinunciare all’integrità territoriale

Biden riporta Zelensky sulla terra, battere la Russia è impossibile. Kiev apre al negoziato di pace con Mosca.

C’è da metter fine alla guerra tra Russia e Ucraina. E quando gli americani si mettono in testa una cosa, non ci vanno troppo leggeri. Così all’indomani delle elezioni di Midterm che hanno rafforzato in Parlamento i Repubblicani, subito i deputati si sono scagliati sul tema caldo del momento: gli aiuti all’Ucraina.

Così guidati dalla rappresentante Marjorie Taylor Greene, hanno dichiarato di voler lavorare per “forzare un voto alla Camera su una risoluzione che chiederà all’amministrazione Biden di fornire tutti i documenti relativi all’assistenza militare che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina fino ad oggi”.

La proposta non sarebbe partita dalla leadership del Partito repubblicano, che in ogni caso sarebbe stata avvisata prima della conferenza. “Per caso l’Ucraina è diventata il 51mo Stato americano? E quale sarebbe la posizione del presidente Volodymyr Zelensky all’interno del nostro governo”, ha detto la Greene.

Pressioni nelle quali confidano da Mosca: il Congresso Usa a lungo andare “sospenderà il sostegno senza riserve al regime nazionalista dell’Ucraina”, perché “l’America ha sempre abbandonato i suoi amici”. Lo ha detto l’ex presidente russo Dmitry Medvedev.

L’atteggiamento tra i cittadini americani comuni “comincerà ad indirizzarsi verso la realtà”, ha aggiunto Medvedev, e ciò “continuerà a crescere fino a che il Congresso sospenderà” appunto il suo sostegno a Kiev. Certo è che Zelensky, dopo l’abbaglio preso con il missile in Polonia, su cui poi ha ritrattato, non ha molte alternative. Nel caso in cui, poi, dovesse venirgli meno il sostegno Usa, le cose potrebbero mettersi davvero male per Kiev.

Così il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato in un briefing con i giornalisti che la guerra potrebbe finire prima che l’Ucraina liberi tutti i territori con mezzi militari. Podolyak ha commentato così la dichiarazione del capo di stato maggior americano Mark Milley secondo cui è molto bassa la probabilità di liberazione militare di tutti i territori occupati dai russi, compresa la Crimea.

Tensione alle stelle

Secondo il consigliere presidenziale “la guerra può finire anche prima di liberare tutti i territori occupati con mezzi militari. Perché se sarà liberata una grande città, la Russia avrà perso la guerra”, ha detto Podolyak. A rilanciare la necessità di negoziati tra Mosca e Kiev è anche la Turchia. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha telefonato al suo omologo russo Vladimir Putin sottolineando che il prolungamento dell’operazione speciale in Ucraina comporta molti rischi. Ma la Russia teme comunque di perdere la Crimea, che rientrerebbe nei piani di riconquista dell’Ucraina.

Così ha messo in atto opere di “fortificazione”. “Le misure prese oggi dalle forze armate russe e dalle forze dell’ordine su istruzione del presidente sono sufficienti per fare sentire al sicuro i cittadini”, ha aggiunto Aksyonov, sottolineando allo stesso tempo che le misure di sicurezza dovrebbero essere applicate “prima di tutto e soprattutto nella regione di Kherson”. In Crimea è in vigore da aprile l‘allarme giallo per il pericolo di attacchi terroristici.

Intanto Zelensky ha sottolineato che a causa di un nuovo attacco russo che ha colpito più installazioni energetiche e altri edifici civili 10 milioni di ucraini sono senza energia elettrica. “Stiamo facendo di tutto per normalizzare la fornitura elettrica”, ha detto Zelensky. “La difesa aerea ucraina è riuscita ad abbattere sei missili da crociera e cinque droni”, ha aggiunto. Coloro che soffrono di interruzioni di corrente sono principalmente nella capitale, Kiev, la città occidentale di Vinnytsia, la città portuale di Odessa, nel sud-ovest, e Sumy, nel nord-est.