“È nel programma di governo e intendiamo realizzarla”. È quanto ha detto il ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, replicando oggi a chi gli chiedeva dei tempi e dell’intenzione del governo di realizzare l’Autonomia differenziata. “Stiamo scrivendo la norma – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo -: devo ancora sentire sei governatori giovedì prossimo. Per ora raccolgo le richieste di tutti e poi produco”.
“Quando le richieste sono legittime verranno accolte, quando sono strumentali invece no” ha poi aggiunto Calderoli, lasciando la riunione sull’Autonomia differenziata con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Siamo il governo del fare – ha aggiunto il ministro degli Affari regionali -, quindi prima facciamo e poi comunichiamo. Abbiamo condiviso la strada e il percorso sia sull’autonomia sia sul presidenzialismo sia su Roma Capitale. Una è una legge costituzionale, l’altra una legge ordinaria, ma ragionevolmente i tempi che porteranno alla definizione credo saranno molto simili”.
Emiliano: “Chiediamo che le modifiche delle competenze delle regioni non avvengano a comanda”
“Chiediamo che le modifiche delle competenze delle regioni non avvengano a comanda, ma che sia il Parlamento a stabilire quali poteri gli enti territoriali possano avocare a sé e con quali risorse strutturare l’Autonomia differenziata” ha detto a Rai News 24 il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “Ci vuole una legge cornice – ha aggiunto il governatore pugliese -, il Parlamento deve dirci entro che ambiti ci si deve muovere in direzione dell’Autonomia differenziata. La scuola, per esempio, non può rientrare in questo discorso: il rischio è quello di costruire una Babele di regione in regione, per la quale un cittadino, cambiando regione, troverebbe un sistema diverso. Sarebbe un Risorgimento al contrario, avremmo di nuovo i Ducati”.
De Luca: “La Regione Campania è impegnata da anni in una battaglia contro un’idea devastante dell’Autonomia differenziata”
“La Regione Campania è impegnata da anni in una battaglia contro un’idea devastante dell’Autonomia differenziata delle Regioni” ha affermato, invece, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Abbiamo riavviato questa battaglia – ha detto il governatore campano – dopo che il ministro Calderoli ha presentato una bozza di disegno di legge che avrebbe dovuto concretizzare l’Autonomia differenziata. Questa volta abbiamo registrato un grande interesse anche da parte di altre Regioni meridionali e non solo meridionali rispetto ai rilievi critici avanzati dalla Regione Campania, da anni. Mentre, in passato, eravamo soli a fare questa battaglia, oggi vedo che il fronte si è allargato”.
Fitto: “Polemica strumentale. Ci muoveremo nell’ambito della Costituzione”
“Noi ci muoveremo nell’ambito della Costituzione – ha detto il ministro per gli Affari europei e la coesione, Raffaele Fitto in merito all’Autonomia differenziata -. Le polemiche che vengono fatte a me appaiono molto strumentali. Gli articoli della Costituzione che regoleranno l’approvazione di questo provvedimento sono noti a tutti: mi piace sottolineare il 119 dove si parla di equilibrio e coesione ed è evidente che non ci sarà nessun provvedimento che, come viene raccontato, punta a dividere il Paese. Anzi, è esattamente il contrario. C’è un dibattito surreale secondo cui l’Autonomia dividerebbe il Paese e creerebbe delle difficoltà. Penso che sia una polemica strumentale e che invece bisogna lavorare a questo tipo di soluzione per trovare un punto di equilibrio”.
“Al Paese occorre una reale devoluzione dall’alto verso il basso dei poteri dello Stato, se le Regioni avranno maggiori poteri, i Comuni dovranno avere maggiori poteri a loro volta devoluti dalle Regioni, così come gli enti d’area vasta come le Città metropolitane e le ex province devono ritrovare l’equilibrio che hanno perso”. Ha dichiarato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Le province devono tornare a essere dei punti di riferimento significativi ed efficienti per le comunità e i sindaci”, sollecita Toti. “Il testo base sulle autonomie presentato dal ministro Calderoli ridisegna l’architettura istituzionale del Paese in una direzione verso cui chiunque governa i territori ha sempre auspicato si andasse, ovvero una devoluzione di competenze e una specificazione delle competenze delegate alle Regioni nel Titolo V ma con i poteri dello Stato che impediscono una piena Autonomia del territorio”.
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