RTL102.5 con il progetto Best ha riunito sotto un’unica egida i nomi storici della radiofonia italiana e internazionale. E tra questi non poteva mancare Gianni De Berardinis, un protagonista assoluto della radio, che ha lasciato il segno a partire dall’emittente del Principato di Monaco.
La tua carriera radiofonica a Radio Monte Carlo è cominciata grazie a un concorso; ai tempi era solo una delle possibilità, oggi in molti campi artistici sembra essere l’unica soluzione per emergere, che ne pensi?
“I concorsi? Sì, paradossalmente i concorsi hanno sempre fatto il loro mestiere nello spettacolo. Penso ai grandi personaggi storici che si sono rivelati grazie a tale meccanismo, io sono un esempio: per me tutto partì da Ciao 2001, fine anni ‘70. Sembra un po’ assurdo ma questo sistema di selezione ci dà ancora soddisfazione. Ma esistono anche i furbacchioni che vincono immeritatamente, sia chiaro.”
Tra le tante interviste realizzate a personaggi famosi quale aneddoto ti è rimasto maggiormente impresso?
“David Bowie a Milano, 10 giugno 1987. Intervista con il Duca Bianco per Rai 1, io inviato da Gianni Ravera per Un Disco per l’Estate. «Il Duca – mi annuncia la sua pr. Coco Schwab – avrà un po’ di ritardo e si scusa con te». Rispondo «no problem, per Bowie questo e altro». La signora sorride e mi dice «cosa bevi?» Io «un Martini dry» e alle mie spalle Mr. Bowie ridacchia e conferma «è il mio preferito». Così si scusa ancora e mi dice che è arrivato un suo amico a salutarlo e mi presenta Julian Lennon… Poi passa Peter Frampton e mi presenta anche lui. Finisce l’intervista e mi chiede se resto a vedere lo show, «mi piacerebbe sapere cosa ne pensi». Seduto su una poltrona Frau di pelle antica stringo il mio Martini e mi chiedo se è tutto vero.”
Attualmente sei onda contestualmente su RTL Best che ha riunito in un’unica emittente i grandi nomi della radiofonia italiana e, da diversi anni, su InBlu 2000, la radio della conferenza episcopale italiana. Come stai vivendo queste due diverse esperienze?
“La radio è il mio eterno amore, ci amiamo da 47 anni e, tra alti e bassi, sentiamo reciprocamente una grande passione. Lavorare per InBlu è un privilegio, è una bella radio fatta da professionisti molto validi che meriterebbe di più. Trasmettere per loro non vuol dire servire Messa ma essere liberi di proporre il meglio di quello che so da 12 anni. Libertà e umanità sono presenti. Mi piace e ringrazio Paola Gallo, direttore programmi, per questa chance. Best è la nostra radio, una scommessa guidata da Federica Gentile che vede la conduzione di tanti colleghi famosi con i quali torno a lavorare in un clima di grande intesa e amicizia. Torno a lavorare con RTL e Lorenzo Suraci dopo tanti anni. Evviva!”
Sei produttore, autore, compositore: come vedi la musica oggi e quali possibilità hanno i nuovi artisti per farsi conoscere?
“Come possono fare gli artisti a farsi conoscere? Dove va la musica? La musica va sempre dove deve andare, è come un fiume che un letto lo possiede. Vero che i fiumi si prosciugano visti i danni all’ecosistema, così la musica ha qualche guaio. Ma grazie al web si riprende uno spirito libero e ci nutre di novità. Gli uomini della musica forse sono meno interessanti. I discografici sono da tempo demotivati e poco stabili. Alcuni non sanno neppure nuotare in queste acque.”
Non solo radio ma anche molta tv. Discoring, programma che incollava al video milioni di ragazzi per ascoltare i cantanti in classifica al momento, successivamente l’altrettanto seguitissimo Popcorn. Un ricordo al quale sei particolarmente legato e un tuo pensiero sui programmi musicali in tv ai giorni nostri.
“I programmi tv oggi e ieri. Speciale per Voi di Arbore, show bellissimo come D.O.C., Mr. Fantasy di Giaccio e Discoring. Questi spettacoli sono stati vicini ai giovani in modi diversi ma comunque significativi. Io ne ho fatto parte per un po’ di anni, Rai, Canale 5, ma anche se li ringrazio molto non mi sono sentito abbastanza compreso nelle mie scelte e nello stile. Un ricordo particolare al quale sono legato? Phil Collins in studio a Canale 5 che gira negli gli studi per 3 ore in accappatoio, Bono giovanissimo che mi chiede dove si va la sera a Milano e poi Peter Tosh con monociclo che fa le scale senza mano con una pipa di gangia che intossica i cameramen. Evviva la radio e chi la fa bene!”.