Aiutare chi è in difficoltà tra crisi economica e caro bollette, tagliando il Reddito di cittadinanza che, come noto, non finisce in tasca di chi sguazza nell’oro ma proprio di chi fatica ad arrivare a fine mese.
Si parte col primo taglio al Reddito di cittadinanza, per racimolare un miliardo da destinare alla riduzione del caro-energia
È questo l’incredibile paradosso che, ormai quotidianamente, ci viene raccontato dai big del Governo di Giorgia Meloni. Una soluzione talmente sbilenca da apparire letteralmente inverosimile, eppure in tanti sembrano crederci al punto che questo sembra essere l’unico argomento capace di unire tutta la maggioranza.
Ieri Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, ha spiegato che di Reddito di cittadinanza “si stanno occupando i colleghi del lavoro. Se attraverso una serie di controlli e una serie di misure, si riesce a reperire un miliardo, su cui stanno lavorando tutti i colleghi del lavoro, questo viene messo a beneficio del caro bolletta”.
Il viceministro ha detto anche che sulla misura contro la povertà “la nostra strategia è di separare i casi in cui le persone non possono lavorare, che vanno sempre salvaguardati, e gli altri su cui si può intervenire con meccanismi di controllo che possono generare questo flusso di 1 miliardo”.
Stretta auspicata anche dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che ospite di La 7 ha detto che la misura “costa circa 10 miliardi all’anno, se una parte di quei soldi fossero dati alle imprese per ridurre il costo del lavoro avremmo molti posti di lavoro in più e anche lavori più dignitosi dal punto di vista della retribuzione”.