L'Editoriale

Da Moratti a Berlinguer è un lampo

Bisogna essere pragmatici, dice al Pd Letizia Moratti, storica bandiera della sinistra a nostra insaputa.

Bisogna essere pragmatici, dice al Pd Letizia Moratti, storica bandiera della sinistra a nostra insaputa. Se i dem non la sosterranno, insieme agli imbucati della destra Renzi e Calenda, la Lega riconquisterà la Regione Lombardia, in tandem con gli alleati della Meloni e Berlusconi.

Il fine della politica, per donna Letizia, non è dunque difendere un’idea di società, o perlomeno amministrare in modo efficiente, non approvando per esempio una riforma della sanità oscena come quella appena varata a sua firma al Pirellone, bensì vincere le elezioni, costi quel che costi, al punto di schierarsi con chicchessia.

Tanto vale, allora, che tutti votino sempre per il più forte, così la vittoria è assicurata. Per fortuna, però, gli elettori non la pensano così, e per quanto bersagliati da un’informazione capace di convincere i servi a fare gli interessi dei padroni, hanno valori che non sono sovrapponibili.

Per capirci: o si ingrassano gli amici degli amici o si investe nel sociale o si porta aria nuova nelle istituzioni o si conservano i privilegi dei politici di professione; o si guarda a un futuro sostenibile, aiutando i cittadini a non fare troppi sacrifici, o si avvelena l’aria fin quando non ci sarà somma che basti per curarci.

La Moratti sarà dunque una dignitosissima candidata delle destre scissioniste, di Italia viva e Azione, ma si eviti, a sprezzo del ridicolo, di farla passare per l’erede di Berlinguer o digeribile ai 5S. In questo modo può darsi che Fontana governi altri cinque anni, ma almeno chi ha ben altri valori non avrà tradito pure se stesso.