Qualcuno resterà a casa, qualcun altro scenderà in piazza a Roma contro la fine del conflitto senza sé e senza ma, mentre altri ancora si accoderanno alla contro manifestazione milanese di Carlo Calenda. Sembra incredibile ma il Centrosinistra riesce a spaccarsi anche su un tema come quello della pace che non dovrebbe vivere di divisioni ma che dovrebbe muoversi compatto.
Così mentre la piazza romana chiederà a tutte le parti coinvolte – tanto a Volodymyr Zelensky quando Vladimir Putin – di sedersi a un tavolo per fermare il conflitto, quella milanese di Azione e Italia Viva vuole parlare soltanto al Cremlino per chiedergli di ritirarsi ammettendo una sconfitta che non possono e non vogliono accettare. Quel che è certo è che la manifestazione milanese del Terzo polo più che avere un obiettivo concreto per far finire le ostilità, sembra voler dividere in due il Centrosinistra.
Del resto se le cose non stessero così allora non si capisce il motivo di creare un contro-evento, per giunta da tenere in contemporanea a quello romano, né il perché la contro-manifestazione di Calenda è stata organizzata di fretta e furia dopo che Giuseppe Conte si è fatto portavoce della marcia di Roma.
Pioggia di adesioni
Insomma il leader di Azione ha spiegato che la manifestazione di Milano è “aperta a tutti, senza bandiere di partito” ma “parte da un presupposto: la pace non è la resa dell’Ucraina”. Poi, ciò a riprova di come l’evento sia stato tarato per fare lo sgambetto a Conte, a poche ore dall’evento chiarisce che “le persone che fanno la marcia a Roma dicono ‘siamo per la pace’ ma non vogliamo dare armi all’Ucraina. Lo capisco, però esiste un prezzo per la libertà”.
E sono stati in molti a rispondere presente all’appello di Calenda a partecipare alla sua manifestazione. L’ultima adesione è stata quella dell’ex vicepresidente della Lombardia, Letizia Moratti, fresca di rottura sia con il governatore Attilio Fontana che con l’intero Centrodestra.
Ma le parole del leader di Azione hanno fatto breccia anche nel Pd, a partire dall’eurodeputata Pina Picierno che ha dichiarato: “Aderisco alla manifestazione a sostegno del popolo ucraino. Non ci può essere pace senza giustizia: deve essere Kyiv a dettare le condizioni all’aggressore russo. Libertà e democrazia non sono negoziabili. #westandwithukraine”.
Manifestazione milanese a cui, da quanto apprende La Notizia, sarà presente anche il senatore dem, Alessandro Alfieri, che fa riferimento alla corrente Base riformista, quella cioè degli ex renziani che fa capo a Lorenzo Guerini e Luca Lotti. Ma all’appello del leader di Azione sono arrivate anche ulteriori adesioni a poche ore dall’inizio della manifestazione.
Tra chi dovrebbe essere presente oggi a porta all’Arco della Pace a Milano sono spuntati pure i nomi di altri dem tra cui l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, l’ex capogruppo al Senato Andrea Marcucci, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il senatore ed economista Carlo Cottarelli.
Certo la maggioranza dei dem, incluso Enrico Letta, ha scelto di manifestare a Roma, ma non si può che notare come il Pd giorno dopo giorno appare sempre più spaccato con divisioni che sembrano destinate a sfociare in una resa dei conti al prossimo congresso.