Fra “tregua fiscale” e innalzamento del tetto all’uso delle banconote il governo Meloni conferma un dato di fatto oggettivo: le destre non hanno perso il vizio di strizzare l’occhio agli evasori fiscali. Un atteggiamento incomprensibile anche alla luce delle vere emergenze del Paese che richiederebbero da parte dell’Esecutivo un impegno su tutti altri fronti, dal caro bollette ai salari. Parola di Michele Gubitosa, deputato e vicepresidente del M5S.
Il governo ha confermato che dal prossimo anno il tetto all’uso del contante verrà alzato. La Lega lo vorrebbe portare a 10mila euro. Che ne pensa?
“Una follia. Volevo davvero credere che come primo atto parlamentare il governo si concentrasse su problemi veri delle persone, come il caro energia, il caro bollette e gli stipendi troppo bassi davanti a questa inflazione. Invece hanno scelto un provvedimento che aiuta solo chi vive fuori dalla legalità e favorisce l’evasione fiscale. Lo stesso presidente dell’autorità dell’Anticorruzione, Giuseppe Busia, ha sottolineato come questa proposta favorisca solamente criminali come spacciatori e chi vuole agire nel sommerso. Se hanno deciso di portarci indietro di 30 anni ci opporremo duramente”.
Eppure la premier ha detto che alzare il tetto al cash aiuta i poveri.
“Sfido a trovare una persona che si reca al supermercato per comprare il pane e la pasta con 10mila euro in contanti. Ma per favore, siamo seri”.
Una delle considerazioni avanzate da Giuseppe Conte è chi può mai girare con una valigetta con dentro, per esempio, 10mila euro?
“Non certo un pensionato con invalidità civile o i nostri anziani poco avvezzi al pos, come ho sentito sostenere da qualche esponente di maggioranza in evidente imbarazzo. La Meloni la smetta di prendere in giro gli italiani e si concentri sulle vere urgenze del Paese. Basta, ammettano che hanno sbagliato e tornino indietro. C’è ancora tempo. Possono ripartire ripristinando il cashback e l’accredito diretto del rimborso delle spese mediche direttamente sul conto corrente che hanno affossato poco prima del voto”.
Il governo parla di tregua fiscale. C’è puzza di condono? Anche Draghi ne varò uno tra i primi atti del suo esecutivo. Anche su questo c’è continuità tra l’ex banchiere e la leader di FdI?
“Un discorso è intervenire sulle cartelle esattoriali per aiutare chi è in difficoltà, differire scadenze e anche togliere agi, more e interessi. Ma se oltre al limite del contante aggiungiamo anche un condono, siamo a un film dell’orrore. Si concentrino sulle bollette, sulle nostre imprese che rischiano di chiudere. Basta. Se c’è continuità tra Draghi e Meloni? Da quello che sta venendo fuori sembra proprio che l’agenda a Draghi l’abbia scritta la Meloni”.
Condono, innalzamento del tetto ai contanti. Il governo Meloni conferma la teoria secondo cui le destre ammiccano agli evasori?
“Io mi baso sui fatti non sulle teorie. E dalle prime proposte e dal programma esposto in Parlamento dalla Meloni appare chiaramente che stanno strizzando l’occhio agli evasori”.
Secondo lei in cosa consiste il motto del governo indicato da Meloni, ovvero “non disturbare chi vuol fare?”
“Il punto è fare che cosa. Se vogliono rendere strutturale leggi come il Superbonus, migliorare le politiche attive del reddito di cittadinanza, tagliare il cuneo fiscale saremo con loro e daremo il nostro contributo costruttivo. Se invece, vogliono il contante libero, colpire ogni mezzo di contrasto all’evasione fiscale, abolire il reddito di cittadinanza state certi che disturberemo eccome”.