Come se avessimo i conti in banca pieni di denari, da due giorni stiamo a parlare dei contanti che potremo utilizzare quanto ci pare. Uno specchietto per le allodole tirato fuori dalle destre, anzi della Meloni e da Salvini, visto che persino in Forza Italia, il partito del condannato per evasione fiscale Berlusconi, ci sono perplessità.
E dire che in un Paese dove si stimano cento miliardi l’anno di tasse non pagate, e ci sono enormi capitali delle mafie che hanno bisogno di non essere tracciati, il tetto al cash è una delle poche misure riuscite a rendere la vita difficile a un mucchio di galantuomini. Perciò i fan della deregulation si sbizzarriscono in incredibili spiegazioni.
La balla che non c’è relazione tra evasione e uso del contante, attribuita dalla premier all’ex ministro Padoan, è stata smentita dallo stesso interessato. Ecco allora la bufala di riserva: in Germania non c’è un tetto alla spesa con soldi liquidi e gli evasori sono pochi. I tedeschi però utilizzano la moneta elettronica molto più di noi per cultura ed educazione finanziaria, ed è proprio per questo che è ridotta l’evasione.
Meglio, allora, tornare sulle commissioni bancarie, che però nei micropagamenti non ci sono e su quelli maggiori sono minori rispetto ai costi e ai rischi di tenere in tasca il contante che può essere rapinato e va depositato (con tariffe anche più alte) in banca.
Così, di frottola in frottola si strizza l’occhio a chi evade o spera di farlo, e non si parla di aumentare i controlli e il personale delle agenzie fiscali. Lo Stato incasserà di meno, ma le urne si riempiono.