Da Torino a Milano, i sindaci di tutta Italia hanno emanato ordinanze annunciando l’accensione rinviata dei riscaldamenti. La decisione è stata messa in campo per contrastare il caro energia. Tutti i dettagli per il nuovo calendario.
Accensione riscaldamenti rinviata a Torino e a Milano: la suddivisione in Zone
Il caro energia continua a gravare pesantemente sulle tasche degli italiani. Per questo motivo, nel tentativo di constarne gli effetti, si è deciso di posticipare l’accensione del riscaldamento nelle case e negli edifici, seguendo quanto stabilito dal decreto firmato dall’ex ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. In particolare, nel decreto del 6 ottobre, è stato deciso che il periodo di funzionamento dei riscaldamenti durante la stagione invernale 2022/2023 verrà ridotto di 15 giorni. La data di accensione, quindi, è stata rinviata in tutta Italia di otto giorni mentre quella di spegnimento è stata anticipata di una settimana. Inoltre, i riscaldamenti funzioneranno tutti i giorni un’ora in meno.
Come illustrato dal decreto n. 412 del 1993, l’Italia è suddivisa in fasce dalla A alla F. Più la zona presa in considerazione è calda, più l’accensione sarà rimandata. A seconda della fascia di riferimento, il decreto 383 di ottobre 2022 prevede che:
- In Zona A, ossia nelle aree a temperature più elevate come Lampedusa, il riscaldamento sarà acceso cinque ore al giorno dall’8 dicembre al 7 marzo;
- In Zona B, ossia ad esempio Palermo e Reggio Calabria, il riscaldamento sarà acceso sette ore al giorno dall’8 dicembre al 23 marzo;
- In Zona C, ossia Napoli o Taranto, il riscaldamento sarà acceso nove ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo;
- In Zona D, ossia Roma o Firenze o Matera, il riscaldamento sarà acceso nove ore al giorno dall’8 novembre al 7 aprile;
- In Zona E, ossia Torino e Milano, il riscaldamento sarà acceso tredici ore dal 22 ottobre al 7 aprile;
- In Zona F, ossia ad esempio Trento, non vengono applicate limitazioni.
Il nuovo calendario e le ordinanze dei sindaci
Il calendario indicato dal decreto 383 del mese di ottobre 2022, tuttavia, ha subito recenti e ulteriori modifiche. È il caso, nello specifico, di quanto accaduto in città come Milano o Torino.
Nel capoluogo lombardo, che rientra in Zona E e che avrebbe potuto accendere il riscaldamento già da sabato 22 ottobre, il sindaco Giuseppe Sala ha firmato un’ordinanza per posticipare la data al 29 ottobre. La stessa decisione è stata presa anche da Bergamo e Cremona mentre a Varese si dovrà aspettare il prossimo 31 ottobre.
A Torino, il sindaco Stefano Lo Russo ha emanato un’ordinanza che ricalca quella di Sala, annunciando l’accensione posticipata dal 22 al 29 ottobre.
Il riscaldamento è stato rinviato al 2 novembre a Bologna (sempre in Zona E) e anche a Imola. La stessa scelta è stata adottata anche dal primo cittadino di Verona, Damiano Tommasi.
In Friuli-Venezia Giulia, Pordenone accederà i riscaldamenti dal 28 ottobre.