La prima candelina Roberto Gualtieri la spegne a migliaia di chilometri dalla Capitale, direttamente dall’Argentina. A un anno dal suo insediamento, infatti, è volato a Buenos Aires, per partecipare ai lavori del C40, il summit internazionale dei sindaci sulla lotta al cambiamento climatico.
Nonostante la distanza, però, sarà giunta anche a lui la pioggia di critiche che opposizione ed ex sindaci hanno riservato per il primo anniversario di questa consiliatura. I grillini Diaco e Ferrara, consiglieri capitolini, non nascondono affatto la loro insoddisfazione e distruggono il sindaco dem, elencando una serie di promesse non mantenute, cose non fatte e risultati frutto del lavoro dell’ex sindaca Raggi intestati senza ritegno.
E se pochi giorni fa era stata proprio Virginia Raggi a insorgere contro l’attuale sindaco attaccandolo con un lungo post su Facebook, ora c’è anche un altro ex primo cittadino che ha voluto dire la sua. Per Gianni Alemanno, infatti, il voto a questo primo anno di governo è non classificato. “Mai come in questo anno”, dice all’Adnkronos, “si è sentito un vuoto in Campidoglio. Tutti i sindaci che si sono succeduti, nel bene o nel male, erano presenti, si facevano sentire. Da quando è arrivato Gualtieri c’è il silenzio totale. Non si vede e non si sente, è possibile anche che stia lavorando ma mai come in questo momento c’è un vuoto in Campidoglio, è come se la città fosse senza sindaco”.
Un attacco che non è rimasto sospeso perché a stretto giro i fedelissimi di Gualtieri hanno risposto indignati dicendo che “le critiche sono surreali” e che, “se ci fosse una classifica delle amministrazioni che hanno fatto peggio per Roma, la sua sicuramente potrebbe gareggiare per il primato”. Intanto, il pentastellato Paolo Ferrara per questo anniversario ha coniato un nuovo hashtag, #coseNONfatte, che ricalca il #cosefatte, che Raggi aveva utilizzato sul finire della sua consiliatura per elencare tutti i risultati ottenuti dalla sua amministrazione.
Ironicamente Ferrara scrive che “non si deve dire che non ha fatto niente: per esempio è stato lanciato un grande piano di manutenzione stradale, sono arrivati nuovi bus per la flotta Atac, e sono stati portati a termine interventi di riqualificazione come quello su Villa Sciarra. Peccato”, aggiunge, “che sono tutti progetti pensati e avviati sotto l’amministrazione Raggi”. Poi continua ed elenca le promesse di Gualtieri rimaste disattese.
La famosa ‘Città dei 15 minuti’? “A giudicare dalle metro bloccate a giorni alterni e dalla Roma-Lido a pezzi”, scrive Ferrara, “è più la ‘Città delle 15 ore’”. E i rifiuti? Per il grillino sarebbe proprio meglio non parlarne. Secondo lui, infatti, “citare il Piano straordinario che doveva pulire Roma entro Natale” equivarrebbe a “sparare sulla Croce Rossa”.
Anche Diaco su questo tema è molto critico e ricorda i 40 milioni di euro del Piano sopracitato che sono “spariti nel nulla”. E la cultura? Anche su questo, secondo Ferrara, si è tornati indietro visto che sarebbero gli stessi cittadini a lamentare la mancanza di investimenti. Insomma, cosa ha fatto Gualtieri in 365 giorni? Quali le promesse mantenute?
Una proposta, in effetti, l’ha fatta e l’ha pure portata avanti contro tutto e tutti: realizzare un inceneritore a Roma, un’idea che nel suo programma in campagna elettorale nemmeno c’era e che, tra l’altro, ha creato disaccordi politici di non poco conto. Insomma, Gualtieri compie un anno da sindaco ma sembra che da festeggiare ci sia veramente ben poco.
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