Raggiunto in extremis l’accordo sul gas e sull’energia al Consiglio Ue: tra le misure che hanno incontrato il favore dell’assemblea figurano il cosiddetto price cap “dinamico” e gli “acquisti congiunti volontari”.
Accordo in extremis sul gas al Consiglio Ue
“Il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo sull’energia. Prevalgono unità e solidarietà. Si è concordato di lavorare su misure per contenere i prezzi dell’energia per le famiglie e le imprese”, ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel nel cuore della notte. La nota è arrivata dopo lo stallo delle trattative tra i 27 Paesi membri che aveva contraddistinto la giornata di giovedì 20 ottobre.
Lo scenario, tuttavia, pare essere improvvisamente mutato. Nel documento finale diffuso dal Consiglio Ue, infatti, si legge che “il Consiglio europeo richiama il Consiglio e la Commissione a proporre con urgenza decisioni concrete su una serie di misure, tra cui acquisto congiunto volontario di gas, l’accelerazione delle negoziazioni con partner affidabili, un nuovo benchmark complementare entro l’inizio del 2023 che rifletta in modo più accurato le condizioni del mercato e soprattutto un corridoio dinamico temporaneo dei prezzi sulle transazioni per limitare immediatamente gli episodi di prezzi eccessivi”.
Dal price cap “dinamico” agli “acquisti congiunti volontari”, per Draghi “è andata bene”
Per quanto riguarda il price cap dinamico si intente il price cap variabile che la Commissione europea aveva già proposto e che era fortemente sostenuto dal presidente del Consiglio italiano Mario Draghi. Il premier, durante il suo intervento pronunciato alla vigilia dell’addio a Palazzo Chigi, si è rivolto con durezza ai partner europei contestando i documenti vaghi e generici sinora redatti dall’Europa. La sua ultima impresa in qualità di primo ministro italiano si è conclusa nel migliore dei modi, secondo l’ex governatore della Bce. Draghi, infatti, a margine del Consiglio Ue, ha esultato per il traguardo raggiunto. “È andata bene”, ha detto.
Gli Stati membri del Sud Europa, inoltre, hanno abbozzato a un eventuale nuovo debito comune. Tra le misure discusse figura, ad esempio, “la mobilitazione di rilevanti strumenti a livello nazionale e Ue con l’obiettivo di preservare la competitività globale dell’Europa e per mantenere il level playing field e l’integrità del mercato unico”.
Il raggiungimento dell’intesa ha fatto prontamente calare le quotazioni al Ttf di Amsterdam.
Michel e von der Leyen sull’accordo in extremis sul gas al Consiglio Ue
Vittoria sì (nell’ottica di Draghi), ma fino a un certo punto. Il documento del Consiglio Ue non include un pacchetto di misure definitive ma soltanto linee guida. La situazione, quindi, continua a essere particolarmente incerta e instabile e si resta in attesa del documento finale che dovrà essere stilato dalla Commissione Ue e che verrà riproposto al Consiglio a novembre.
“Abbiamo concordato nella mobilitazione di tutti gli strumenti, nazionali e comunitari”, ha spiegato Michel in conferenza stampa. E ha aggiunto: “È stata ribadita la determinazione a lavorare assieme per proteggere il mercato interno”.
Sul price cap, è intervenuta la presidente della Commissione Ursula von der Leyen che ha dichiarato: “Istituiremo un meccanismo di correzione proprio per limitare gli episodi di prezzi eccessivi del gas e per fare in modo che ci sia un chiaro ordine nella costruzione del mercato”.
Frena, invece, il cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha affermato che sul price cap “c’è ancora molto lavoro tecnico da fare, con molte questioni che non sono semplici e dovranno essere esaminate da molte persone”, ha detto. I leader Ue, ha anche precisato, hanno “definito parametri di riferimento precisi sulle diverse questioni energetiche e ora il price cap dovrà essere ulteriormente discusso dai ministri dell’Energia nelle prossime settimane. Se ciò non avrà successo, il Consiglio europeo dovrà tornare al tavolo”. “La nostra speranza è ovviamente che una decisione consensuale possa essere raggiunta”, ha chiosato.