Nel Pd, come risposta all’elezione del leghista Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera, si fa strada l’ipotesi di schierare per la vicepresidenza di Montecitorio un profilo diametralmente opposto e contrapposto a quello dell’ultraconservatore veneto: Alessandro Zan.
Per i dem il paladino dei diritti della comunità Lgbtq+ Alessandro Zan è il perfetto anti-Fontana
Il nome di Zan, paladino dei diritti della comunità Lgbtq+ e padre del ddl contro l’omotransfobia, mai approvato ma sempre rivendicato dal Pd, è entrato tra quelli su cui si sta discutendo per la vicepresidenza della Camera.
Proprio oggi il deputato dem Alessandro Zan, insieme, tra gli altri, alla deputata Rachele Scarpa, ha esposto nell’Aula della Camera uno striscione contro Fontana in cui era scritto: “No a un presidente omofobo pro Putin”.
“La destra vuole eleggere un Presidente della Camera amico di Putin – aveva scritto prima del voto alla Camera lo stesso Zan -, contro i diritti delle donne, omofobo. Lo scivolamento verso Orban inizia affidando il Parlamento a due figure divisive e reazionarie. L’ossessione della destra contro i diritti emerge già nei primi due giorni”.
“Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia non merita questo sfregio. #Fontana” ha commentato su twitter l’elezione alla presidenza della Camera di Fontana il segretario del Pd, Enrico Letta.
Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia, non merita questo sfregio. #Fontana
— Enrico Letta (@EnricoLetta) October 14, 2022
“Era prevedibile, con l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, due uomini, la maggioranza si conferma lontanissima dalle destre liberali europee. Da questo punto di vista il profilo di Lorenzo Fontana è chiaro: dal posizionamento internazionale, ai diritti civili, all’aborto. La destra targata Meloni è un salto nel passato e l’unica risposta può essere un’ opposizione radicale nei contenuti e nel metodo”. Lo dichiara la senatrice del Pd, Anna Rossomando.