Sciopero dei lavoratori di Ansaldo Energia a Genova: il corteo di oltre mille persone marcia per protestare contro la chiusura dell’azienda. La manifestazione ha bloccato quasi l’intera città.
Ansaldo Energia, sciopero dei lavoratori: il corteo blocca il casello Genova Ovest
Il corteo dei lavoratori di Ansaldo Energia è partito poco prima delle ore 09:00 di mercoledì 12 ottobre dalla portineria principale della sede di Campi. Lo sciopero è stato indetto dopo il buco nell’acqua emerso dall’incontro in Prefettura di martedì 11, durante il quale le rappresentanze sindacali hanno scoperto i piani futuri dell’azienda.
Alle 10:00 circa, il corteo ha bloccato l’Elicoidale ossia lo snodo strategico del traffico portuale e cittadino in prossimità del casello di Genova Ovest, provocandone la chiusura sia in entrata che in uscita. Con il trascorrere delle ore, i manifestanti hanno paralizzato quasi tutta la città, bloccando anche il traffico in Sopraelevata.
Alla fine dell’assemblea, i dipendenti della società hanno deciso di farsi ascoltare in tutta Genova e hanno deciso di inaugurare il corteo di oltre mille persone con uno striscione che riportava la scritta: “Non vi faremo chiudere Ansaldo Energia”.
La protesta contro la chiusura dell’azienda
Il Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana di Genova, Igor Magni, ha spiegato che “dopo oltre 2 mesi dalla comunicazione alla Rsu della situazione economica dell’azienda, siamo ancora in attesa di conoscere il futuro di lavoratrici e lavoratori di Ansaldo Energia”.
“Parliamo di un’azienda che dovrebbe essere strategica per il nostro paese, ma in realtà manca oggi di prospettive certe e Genova non può continuare a vedere quello che resta del proprio tessuto industriale abbandonato a scelte sbagliate e a mancata progettualità. Parliamo della vita delle persone che vi lavorano oggi, ma anche di posti di lavoro qualificati per i nostri giovani domani”, ha aggiunto. “Questa deve essere la lotta di tutta la città come lo è stata quella per il cantiere navale di Sestri ponente, anche in quel caso avevamo ragione noi, ma servono decisioni immediate e oggi l’intervento annunciato dal Prefetto, da parte di Cassa depositi e prestiti, era già previsto da una precedente ricapitalizzazione e serve a garantire il pagamento degli stipendi altrimenti a rischio, ma non va oltre”, ha concluso.