Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha fatto il punto della situazione del gas, che tanto sta impegnando i leader politici di tutto il mondo per trovare soluzioni ed accordi. Tutto questo nel giorno in cui l’Istat ha pubblicato una nota che mostra quanto i rincari dei prezzi del gas abbiano inciso sulle tasche degli italiani tra il 2019 e il 2022.
Gas, Cingolani rassicura gli italiani: “L’inverno sarà tranquillo”
Nel giorno di un Consiglio informale dei ministri dell’Energia, Cingolani, durante un webinar di Rcs Academy sul RePowerEu ha detto che “probabilmente il price cap sarà un intervallo entro il quale il Ttf potrà variare senza avere questi picchi di volatilità assurdi”. “Direi – ha aggiunto – che su questo stiamo convergendo, venerdì scorso ci sono stati gli ultimi allineamenti in videoconferenza. Stasera ci sarà una riunione informale dei ministri dei paesi più energivori. Credo che si possa giungere a una soluzione di compromesso che contribuirà a limitare fortemente i costi”.
Sulle forniture del gas “abbiamo messo in sicurezza il paese, dovremmo fare una stagione invernale tranquilla”. “Gli stoccaggi sono pieni. Avremo problemi sui prezzi – ha avvertito Cingolani -, ma se il 20 si conclude bene sul price cap, avremo risolto la situazione. Purtroppo non toglieremo la sofferenza a famiglie e imprese. Il price cap l’avevamo proposto mesi fa. La Commissione europea è stata lenta, poi ha accelerato. Speriamo anche che la guerra finisca”.
Istat pubblica i prezzi: forti rincari tra il 2019 e il 2022
Tra il 2019 e il 2022 i prezzi della produzione di gas e di distribuzione di combustibili gassosi sono aumentati in media del 182,5%. Il dato è contenuto in una tabella Istat nella Nota sull’andamento dell’Economia italiana a settembre. Per il gas naturale liquefatto e gassoso l’Istat riporta il dato World Bank secondo il quale i prezzi sono aumentati del 775,9%. Per la benzina (dato Mise) l’aumento è del 20,0% mentre per il gasolio da riscaldamento (dato Mise) l’incremento è del 36,0%.
L’aumento dei costi dell’energia potrebbe “con effetti differenziati nei settori, rendere negativi i margini operativi dell’8,2% delle imprese attive che impiega circa il 20% degli addetti”, indica l’Istat nella Nota sull’andamento dell’economia italiana. “I rincari dei prezzi energetici, registrati già a partire dal 2021 a seguito della ripresa ciclica post pandemica e accentuatisi notevolmente in seguito all’invasione dell’Ucraina del 2022 – si legge – costituiscono un elemento di forte rischio per l’operatività delle imprese italiane”.
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