Prima rottamatore, poi federatore del Centro e ora profeta del prossimo esecutivo. Passa il tempo ma Carlo Calenda non cambia mai e questa volta si ricicla come Nostradamus dei Parioli paventando uno scenario da incubo per l’Italia: “Qui abbiamo un gran casino in vista, tra inflazione, crisi energetica, recessione. È una destra che non sarà capace di governare e che, secondo me, dura 4, massimo 6 mesi”.
Secondo il leader di Azione, in un’intervista a La Stampa, quella di Giorgia Meloni “è una coalizione super litigiosa, con una classe dirigente inesperta e incompetente. Hanno fatto promesse che valgono più di 180 miliardi di deficit, con loro finiamo per spaccarci la testa. Abbiamo già rischiato nel 2011 e in questa legislatura: se ci ritroviamo in quella situazione, poi chi ci mettiamo, visto che il più autorevole lo stiamo mandando via?”.
Sempre il solito Calenda
Peccato che a ben vedere questo scenario più che una profezia, sembra uscire dal libro dei sogni del leader del Terzo polo. Già perché se le cose andassero così, allora il prode Carlo potrebbe portare a compimento quello che sembra essere il suo piano di diventare, assieme al compare Matteo Renzi, la stampella delle destre.
Fantapolitica? Forse. Eppure i primi segnali non mancano perché Calenda ha già detto che un patto con le opposizioni è da escludere ma, soprattutto, ha aperto a una collaborazione con la Meloni sull’eventuale modifica della Costituzione pur dicendosi “contrario al presidenzialismo” ma favorevole al “monocameralismo”. Insomma una mano tesa verso Fratelli d’Italia e soci che non può essere un caso.