Berlino ha segnalato una probabile perdita di gas nel Mar Baltico dal Nord Stream. Per le autorità tedesche, si tratta di un attacco intenzionale contro il gasdotto russo che ha generato “danno senza precedenti”.
Nord Stream, probabile perdita di gas nel Mar Baltico
L’operatore di Nord Stream ha annunciato un “forte calo di pressione” lunedì 26 settembre che sarebbe stato causato da un attacco ai gasdotti 1 e 2. A riferirlo sono state fonti del governo tedesco che, descrivendo l’accaduto, hanno asserito che “un incidente è altamente improbabile”. Secondo Berlino, infatti, entrambe le linee del gasdotto sarebbero state “attaccate”, come riportato da quotidiano nazionale Tagesspiegel.
Per le autorità tedesche, gli incidenti che hanno coinvolto il gasdotto Nord Stream che porta il gas russo in Europa attraverso il Mar Baltico e passando per la Germania non sono pericolosi per la sicurezza o la salute che cittadini che risiedono nei pressi delle vicine isole danesi di Christianso e Bornholm. Non si registrano, inoltre, ripercussioni sull’approvvigionamento energetico del paese.
Nella mattinata di martedì 27 settembre, sulla vicenda è intervenuto anche il Cremlino che ha fatto riferimento a “una situazione senza precedenti che richiede un’indagine urgente”. A riferirlo è stato il portavoce Dmitri Peskov, citato dalla Tass.
Si ipotizza un attacco ai gasdotti russi: “Danni senza precedenti”. I prezzi del gas schizzano alle stelle
Sulla base delle informazioni sinora diffuse, i danni hanno riguardato tre linee offshore di Nord Stream e sono stati individuati tutti nello stesso giorno. L’operatore della rete Nord Stream ag, inoltre, ha descritto i danni come “senza precedenti” come scritto da Ria Novosti. Il colosso energetico russo, tuttavia, ha affermato di non poter stimare i malfunzionamenti riportati dall’impianto fino a quando non sarà ripristinata la capacità operativa del sistema di reti del gas. Intano, fughe di gas si stanno verificando sia presso il Nord Stream 1 che il Nord Stream 2, secondo quanto denunciato dal Governo della Danimarca martedì 27 settembre. Per questo motivo, l’esecutivo danese ha deciso di innalzare il livello di allerta sulle infrastrutture energetiche.
Il presunto attacco ai gasdotti Nord Stram 1 e 2 dovuto probabilmente a un sabotaggio, poi, ha fatto impennare il prezzo del gas. Il Ttf di Amsterdam, hub di riferimento dell’Europa, ha segnalato un aumento del contratto future con scadenza a ottobre del 9,8% raggiungendo i 191 euro per megawattora dopo aver raggiunto il picco di 194,7 euro pari a +12%. Nel frattempo, alla data di martedì 27 settembre, gli stoccaggi di gas in Italia hanno sfiorato la soglia del 90%.