Con la vittoria del centrodestra trainato da Fratelli d’Italia, è partito il totoministri in attesa della formazione ufficiale del Governo Meloni. La leader, forte del suo 26% alle urne e consapevole dei risultati elettorali degli alleati di Lega e Forza Italia che si sono attestati sotto il 10%, punta a piazzare i suoi uomini nei dicasteri chiave. La Meloni, infatti, è pronta a mettere le mani su Viminale, Economia, Difesa e Affari Esteri ma anche Giustizia e Riforme costituzionali.
Al via il totoministri del Governo Meloni: la possibile lista sta Crosetto e Pera a Ronzulli
Il successo del centrodestra alle elezioni politiche ha dato alla coalizione la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento. Dopo l’insediamento delle nuove assemblee, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrà conferire l’incarico di Governo e, com’è lecito presumere, questo verrà affidato a Giorgia Meloni che diventerà quindi la prima premier donna nella storia italiana. In questo scenario, stanno circolando in modo sempre più pressante numerose ipotesi su quali potrebbero essere i nomi dei ministri che comporranno l’esecutivo capeggiato dalla leader di Fratelli d’Italia.
È dato quasi per scontato che uno dei nomi che la Meloni inserirà nella lista dei ministri che presenterà al Capo dello Stato sarà quello di Guido Crosetto, considerato uno degli uomini più vicini e fedeli della leader di FdI. Per Crosetto, già deputato e sottosegretario, potrebbe essere riservato il Ministero della Difesa o quello dello Sviluppo Economico.
Non solo molto vicino alla Meloni ma anche tra i fondatori del partito, anche Ignazio La Russa viene indicato come papabile ministro. Il politico, del resto, ha già svolto l’incarico di ministro della Difesa tra il 2008 e il 2011.
Il capogruppo uscente di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida, poi, è una personalità cruciale nell’ambito del partito guidato dalla Meloni e potrebbe quindi entrare a far parte dell’esecutivo magari occupando il dicastero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile.
Il totoministri da per certo il giurista ed ex magistrato Carlo Nordio nel ruolo di ministro della Giustizia mentre il neosenatore ed ex presidente del Senato Marcello Pera è in lizza come ministro per le Riforme Costituzionali. Pare, infatti, che proprio Pera potrebbe essere la figura chiave di FdI per dare il via alla delicata riforma in chiave semipresidenzialista della Repubblica italiana.
La Meloni, inoltre, potrebbe indicare a Mattarella anche figure più tecniche e di alto profilo come l’attuale presidente del Copasir Adolfo Urso e l’ex vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. A Urso e Rampelli potrebbero spettare le Infrastrutture, l’Ambiente o i Beni culturali.
Infine, un ruolo apicale potrebbe spettare anche al senatore Giovanbattista Fazzolari, consigliere della leader di FdI e artefice del successo del partito.
Tutti i possibili nomi del nuovo esecutivo: i ministri di Lega e Forza Italia
La lista dei ministri che la Meloni presenterà al Capo dello Stato, però, non comprenderà solo nomi di FdI ma anche politici afferenti agli altri partiti della coalizione di centrodestra.
Tra i ministri possibili, infatti, c’è Giulia Bongiorno della Lega, già ministro nel Governo Conte I e in lizza per il ministero della Giustizia; Erika Stefani, ministro uscente che potrebbe essere nominata al Ministero della Disabilità;Antonio Tajani di Forza Italia che, dopo essere stato presidente del Parlamento europeo, commissario europeo e vicepresidente del Partito Popolare europeo, potrebbe ambire all’incarico di ministro degli Esteri; Maria Elisabetta Alberti Casellati; Licia Ronzulli di Forza Italia; Anna Maria Bernini, ex ministro per le Politiche dell’Unione Europea; Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti di Forza Italia che potrebbe essere viceministro allo Sviluppo economico; il sottosegretario uscente alla Difesa Giorgio Mulè, dato come possibile ministro della Difesa o del Sud.
Si allontana, invece, la possibilità per Silvio Berlusconi di diventare la seconda carica dello Stato. A Palazzo Madama, infatti, potrebbe essere eletto come presidente il legista Roberto Calderoli che ha già ricoperto il ruolo di vicepresidente ed esperto dei regolamenti del Senato. Alla Camera, invece, non si esclude la nomina di un esponente di FI come, ad esempio, Tajani.
Nonostante Noi Moderati non abbia superato la soglia di sbarramento potrebbe comunque avere una rappresentanza nel prossimo esecutivo. In questo caso, potrebbero entrare a far parte dell’esecutivo Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello.
Il nodo del Viminale e del Ministero dell’Economia: totoministri del Governo Meloni e veto su Salvini
I nodi da sciogliere, comunque, restano due: il Viminale e il Ministero dell’Economia. Matteo Salvini, infatti, potrebbe dover rinunciare alle sue ambizioni di tornare a essere ministro dell’Interno dopo il flop alle urne e cedere il posto, ad esempio, a una personalità come Matteo Piantedosi, prefetto di Roma capo di gabinetto al Viminale. Per quanto riguarda il Ministero dell’Economia, invece, sono ancora tanti i dubbi anche se circola in modo insistente il nome di Fabio Panetta, membro del board della Bce. L’indiscrezione, tuttavia, pare sia stata smentita dal diretto interessato.
Agli Esteri, antagonista di Tajani potrebbe essere l’ambasciatore Stefano Pontecorvo.