Prendendo atto del fiasco del Pd alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, il segretario dem Enrico Letta è pronto a convocare il Congresso e lasciare la segreteria del partito. Nel mentre, ha nuovamente attaccato Giuseppe Conte imputandogli ogni responsabilità per la vittoria del Centrodestra.
Il fiasco del Pd alle elezioni spinge Letta a convocare il Congresso e lasciare la segreteria del partito
“Gli italiani e le italiane hanno scelto, una scelta chiara e netta, hanno scelto la destra, l’Italia avrà un governo di destra: oggi è un giorno triste per l’Italia e per l’Europa”. Lo ha detto il segretario del Partito Democratico Enrico Letta nel corso di una conferenza stampa.
“Abbiamo messo tutto l’impego possibile per costruire un’alternativa credibile, oggi il Pd è la prima forma di opposizione nel Parlamento e nel Paese, faremo un’opposizione dura e intransigente. Il Pd non permetterà che l’Italia esca dal cuore dell’Europa, non permetteremo che l’Italia si stacchi dai valori europei e costituenti”, ha aggiunto.
Durante la conferenza stampa, inoltre, Letta ha annunciato che non si dimetterà ma ha convocato un Congresso a marzo 2023, affermando di non aver intenzione di candidarsi per la segreteria del partito. “Ci aspetteranno giorni duri, quello che ci divide dalla destra è tanto. Nei prossimi giorni riuniremo gli organi di partito per accelerare il percorso che porterà ad un congresso. Voglio lasciare a verbale che ho sempre creduto in quello che ho detto, noi siamo fortemente alternativi alla destra”, ha dichiarato. “Assicurerò la guida del Pd nelle prossime settimane, per spirito di servizio, in vista del prossimo congresso, non mi presenterò candidato, credo che a una nuova generazione spetti il compito di rilanciare il Pd nell’interesse dell’Italia e dell’Europa”.
“Sarà la legislatura più a destra della storia d’Italia”
Commentando la vittoria del Centrodestra trainato da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, Letta ha detto: “Sarà la legislatura più a destra della storia d’Italia, non ho raggiunto l’obiettivo. Nei prossimi giorni riuniremo gli organi di partito per accelerare il percorso che porterà ad un congresso – e ha precisato –. All’esito del voto posso dire che il Pd è in campo, una comunità viva e forte su tutti i territori, il Pd c’è, lavorerà per costruire quello che non è stato possibile fare in questa campagna elettorale, il campo largo, unica possibilità per battere il centrodestra, si sono sfilati alcuni interlocutori. Il risultato per il Pd è insoddisfacente, ce l’abbiamo messa tutta ma non è stato sufficiente mi ha amareggiato il risultato di Emma Bonino, soprattutto per quello che chiamo ‘fuoco amico’ dei suoi ex alleati”.
Sulla fine della sua esperienza come segretario del Pd, invece, ha ribadito: “Mie dimissioni? Nei prossimi giorni faremo tutte le analisi, errori ci sono stati, io ho fatto la scelta nell’interesse di un partito, credo sia meglio che sia io a convocare il congresso, il mio è un gesto di amore nei confronti di questo partito, la mia leadership finirà quando il congresso ne avrà individuata un’altra“.
Letta su alleanza con il M5S, dimissioni e Congresso
“Quando si alzano le paure la destra vince e Fdi è stata molto brava a cavalcare queste paure. Poi sono convinto che la guerra, con tutta la situazione drammatica che ha comportato, ha finito per avere una grande influenza sul cambiare pagina sotto la guida di Draghi, la guerra ha interrotto quel percorso”, ha osservato il segretario del Pd.
Ipotizzando un’alleanza con il Movimento 5 Stelle di Conte, invece, Letta ha affermato: “So benissimo che le sconfitte sono molto solitarie, io sono in coscienza convinto di aver fatto quello che era necessario e giusto fare, per contrastare questa destra penso sia molto importante si riprendano le file di relazioni che consentano di fare un’opposizione efficace. Nell’interesse del paese è necessario che il governo Meloni nasca il prima possibile”.
Sul tema dell’astensionismo, invece, ha ammesso: “L’astensione è una pessima notizia che deve far riflettere tutti, credo ci sia un allontanamento forte dalla politica, soprattutto da parte di giovani”.
Letta attacca ancora Conte per la vittoria della Meloni
Non è mancato, poi, l’affondo a Conte. Letta, infatti, ha imputato al presidente del M5S la responsabilità della vittoria del Centrodestra. “Ci siamo battuti in tutti i modi per evitare questo esito. Se siamo arrivati al Governo Meloni è per via del fatto che il leader M5S ha fatto cadere Draghi”.