Silenzio elettorale: in prossimità delle elezioni entra in gioco questa tematica che ha una vitale importanza. C’è una legge che tratta questo teme con tanto anche di modifiche in corso d’opera.
Silenzio elettorale: cosa significa
Domenica 25 settembre dalle ore 7 alle ore 23, gli italiani sono chiamate alle urne per eleggere i nuovi rappresentanti politici. In prossimità delle elezioni, entra in gioco la tematica del “silenzio elettorale”. La legge 212 contiene questo tema e risale al 4 aprile 1956: si prevede la possibilità da dare agli elettori di riflettere sulla scelta di chi eleggere senza condizionamenti esterni come la propaganda.
È disciplinato dall’articolo 9 della legge 212/1956, che prevede al primo comma quanto segue: “Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta e indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri manifesti di propaganda”. La legge specifica anche che “nei giorni destinati alla votazione è altresì vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali”.
Quando inizia e quanto dura
La durata del silenzio elettorale ha visto nel 1975 una modifica all’articolo 9: nel giorno precedente e in quelli stabiliti per le elezioni è previsto il divieto agli elettori, candidati e televisioni di fare propaganda elettorale. La legge prevede anche che “chiunque contravviene alle norme di cui al presente articolo è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 103 a 1.032 euro”.
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