La mobilitazione parziale in Russia, annunciata questa mattina parlando alla nazionale dal presidente russo Vladimir Putin, è già in vigore da oggi stesso con la pubblicazione del relativo decreto del Cremlino.
È in vigore da oggi in Russia la mobilitazione parziale delle forze armate. Per il momento prevede il richiamo di 300mila riservisti
“Nella sua aggressiva politica anti-russa, l’Occidente ha superato ogni limite”, ha detto Putin in tv avvertendo che la Russia utilizzerà “tutti i mezzi” a sua disposizione per “difendere il Paese”.
Uno questi è la mobilitazione parziale, prevista da un decreto già in vigore in Russia che, almeno per ora, prevede il solo richiamo alle armi di circa 300.000 riservisti. Si tratta, ha spiegato sempre questa mattina il ministro della Difesa Serghei Shoigu, di uomini che hanno già servito nell’esercito, con esperienza di combattimento e specializzazioni militari. Sono esclusi, quindi, i militari di leva.
La Duma, inoltre, ha approvato alcuni emendamenti al codice penale che prevedono un inasprimento delle pene, in particolare per disertori o renitenti alla leva, nel caso di “mobilitazione parziale”, “legge marziale”, “tempo di guerra” e “conflitto armato”.
“La Russia chiamerà 300.000 riservisti. Ma non verranno convocati immediatamente, ma in più fasi” ha specificato il ministro della difesa Shoigu. “Non c’è alcuna mobilitazione di studenti e ragazzi. Naturalmente – ha aggiunto il ministro della difesa russo -, questo vale anche per tutti coloro che prestano servizio di leva, anche loro non saranno interessati dalla mobilitazione. Perché abbiamo un’enorme risorsa di uomini. Abbiamo quasi 25 milioni di persone. Poco più dell’1% è soggetto a mobilitazione parziale”.
Il capo del Comitato di difesa della Duma di Stato, Andrei Kartapolov, spiegando i contenuti del decreto che ha introdotto oggi lo stato di mobilitazione parziale, ha precisato che “possono essere mobilitati soldati sotto i 35 anni e ufficiali fino a 45 anni”.